Politica

Chiavari: dal superbonus alle Primarie del Partito democratico

Da Luca Garibaldi, consigliere e capogruppo del Partito democratico in Regione Liguria

Ciao,
pochi giorni fa come Gruppo PD stavamo predisponendo un testo di legge regionale per consentire alla Regione di dare un contributo alla questione dei crediti superbonus incagliati, una operazione da circa 25 milioni di euro, in grado di dare respiro a famiglie e imprese. Una proposta mutuata da ragionamenti analoghi che alcune regioni stavano facendo, e conseguente anche ad un ordine del giorno che il Consiglio Regionale ha approvato in questi giorni.

Ma il Governo ha deciso, con un decreto legge, di colpire in maniera decisiva tutte le misure di incentivo fiscale – superbonus 110%, sismabonus, bonus facciate, ecc – bloccando la possibilità della cessione del credito e dello sconto in fattura. Una decisione che ha di fatto eliminato il super Bonus per l’edilizia, affondando un intero comparto. Un disastro vero e proprio che coinvolge oltre 40 mila imprese con 150 mila addetti e centinaia di migliaia di famiglie che avevano previsto la possibilità dell’uso del superbonus.

Si tratta di una decisione senza mezzi termini contro il lavoro, contro l’ambiente e contro un settore centrale per l’economica come l’edilizia, che dopo mesi e mesi di cambi e modifiche della normativa si aspettava maggiori certezze, invece che una chiusura totale.

Ci sono diversi aspetti che rendono questa decisione molto grave. Faccio una premessa: il superbonus 110% nasce come misura per incentivare il settore edile, in forte crisi, per consentire di riqualificare energeticamente edifici e condomini che difficilmente avrebbero potuto accedere alle vecchie forme di incentivo. (Con un appunto personale/politico, ricordo che sono stato nel 2019 promotore di una legge regionale apripista sul tema, che condizionava deroghe alle altezze e alle dimensioni minime dei vani all’effettivo miglioramento di due classi energetiche dell’abitazione oggetto dell’intervento, con un meccanismo poi ripreso dal superbonus nazionale).

Lo strumento aveva dei limiti di impostazione, mancava un tetto massimo degli interventi annuali, era necessaria una migliore definizione dei soggetti che potevano gestirli, regole certe sulla circolazione dei crediti. Sicuramente, però, è stato anche un grande successo che ha generato, secondo i dati Nomisma, Nomisma ha calcolato che il Superbonus ha generato un valore economico di 124,8 miliardi di euro, pari al 7,5 del Prodotto Interno Lordo (PIL) del Paese, consentito oltre 400mila interventi, la gran parte nei condomini e creato, per l’intero periodo agosto 2020-ottobre 2022 900.000 unità di lavoro, tra dirette e indirette.

La gran parte della difficoltà dello strumento riguarda la gestione dei crediti e i cosidetti “crediti incagliati”, circa 15 miliardi di crediti fiscali (quindi garantiti) che sono nella pancia delle imprese e che banche e istituti di credito fanno fatica ad assorbire. La scelta del Governo è stata quella di condannare le imprese e i clienti che si sono fidati delle regole dello Stato, senza garantire loro alcuna soluzione.

Il superbonus non è cancellato, resta. Viene cancellato lo sconto in fattura, cioè la possibilità che una parte dell’incentivo venisse scomputato dai costi vivi dell’intervento, e la possibilità di cedere il credito ad altri, con il divieto di acquisto da parte degli enti pubblici. Nei fatti significa che una famiglia a basso/medio reddito non potrà più accedere al bonus, o meglio in forma molto limitata: chi guadagna 20mila euro l’anno non potrà fare lavori da duecento/trecentomila euro, perché in dieci anni non ha la capienza fiscale per poter assorbire il bonus; mentre invece chi ne guadagna oltre 80/90 mila, potrà comodamente fare interventi di oltre 300.000 euro. Alla fine, la Meloni fa la cosa più di destra che ci sia: mantenere il superbonus, ma solo per i pochi che se lo possono permettere, dare soldi pubblici solo ai più ricchi, a svantaggio di famiglie e imprese e mandando all’aria, potenzialmente, un intero settore.
Con ripercussioni pesantissime, non solo sull’edilizia, che vedrà licenziamenti e crisi, soprattutto delle piccole medie imprese e dell’indotto, ma su tutto il sistema dei lavori pubblici e degli appalti: come potranno le imprese in crisi di liquidità partecipare ai bandi PNRR e non solo?
L’impatto in Liguria è enorme, oltre 5.000 lavoratori e 1.000 cantieri a rischio: chiederemo una convocazione urgente dei sindacati edili, delle associazioni di categoria per capire quali misure si potranno mettere in campo per limitare gli impatti delle scellerate decisioni della destra.

VERSO LE PRIMARIE APERTE. Domenica prossima ci saranno le primarie per l’elezione del segretario nazionale del Partito Democratico.

Una piccola premessa sull’utilizzo di questo strumento, prima di ricordarvi qualche piccola regola sul loro funzionamento: il Partito Democratico è un partito con molti difetti sicuramente, e la discussione del congresso dimostra quanta strada ci sia ancora da fare per ritornare ad essere il riferimento nel campo progressista a livello nazionale, ma siamo il solo partito italiano che ha una vita democratica interna, fa congressi, in cui nel simbolo non compare qil nome di un leader, perché siamo e rimarremo una comunità a cui, anche attraverso lo strumento delle primarie, viene chiesto di scegliere in maniera democratica da chi essere guidati ed accompagnati nei prossimi anni.

È anche per questo che reputo questo strumento come fondamentale per il futuro, non solo del Partito Democratico, ma per il futuro del campo progressista.
Poche e semplici regole quindi per partecipare, se vorrete, a questo processo democratico:
Si vota solo domenica 26 febbraio dalle ore 8 alle ore 20. Si voterà o nelle sezioni del partito o in seggi allestiti ad hoc nel comune di residenza (primariepd2023.it qui trovate facilmente dove recarvi)
Possono votare in presenza anche gli studenti e lavoratori fuori sede, i 16enni e i cittadini stranieri residenti con pre-registrazione online, sul sito primariepd2023.it entro le ore 24 del 22 febbraio 2022
Per votare è necessario un documento d’identità e verrà richiesto un contributo elettorale di 2 euro per compensare le spese organizzative

Possono votare tutti i cittadini che quindi si riconoscono nel manifesto del Partito Democratico, nei nostri valori e nei nostri obiettivi. Per cui, tutti coloro che si riconoscono nel centrosinistra sono benvenuti. Partecipate!

In Liguria sono successe anche cose singolari, con il Presidente della Regione Toti che ha tentato di far fibrillare il nostro partito, dichiarando anche le sue preferenze di voto tra Bonaccini e Schlein, ma che non avrebbe votato per rispetto. Non mi soffermo molto sulle sue dichiarazioni, un po’ perché che sia il capo del centrodestra a pretendere di decidere chi sarà il segretario del maggior partito del centrosinitra è alquanto surreale (e pure segno di una grande arroganza); un po’ perchè non gli posso neppure suggerire di “farsi un partito suo”, perché ne ha già fondati 3 o 4 e tutti con risultati sotto l’1%.

Votate e scegliete che PD volete! Io, personalmente, sosterrò la candidatura di Elly Schlein: penso che il nostro partito abbia bisogno di una scossa di cambiamento, in grado di restituire energia alla nostra comunità, di aprirla alle nuove generazioni, alla nuove domande di politica che si muovono nella società – dalla crisi climatica, ai diritti civili, al lavoro, al femminismo – e che Elly rappresenti la migliore soluzione per una sinistra moderna, europea, in grado di raccogliere e interpretare rabbia, disincanto e dare voce ad una domanda di politica diversa, in grado di tenere assieme la radicalità e la concretezza del cambiamento.

Vi ricordo, inoltre, l’appuntamento per giovedì 23 alle ore 18 presso il Gran Caffè Defilla di Chiavari per il confronto finale tra mozioni. Insieme a me, per la Mozione Schlein, Martina Gianetti capogruppo del Partito Democratico in Comune a La Spezia e per la Mozione Bonaccini il consigliere comunale di Casarza Ligure Andrea Telchime e la deputata Rachele Scarpa.

IL CONSIGLIO SCORSO. Durante lo scorso Consiglio sono state, finalmente, discusse le pratiche di cui vi avevo accennato già nelle settimane passate:

-La viabilità alternativa di Riva Trigoso: con la previsione dell’importante ampliamento dello stabilimento di Fincantieri, che creerà lavoro e crescita, diventa sempre più urgente mettere in atto un Protocollo d’Intesa con Comune, Regione, Fincantieri, Arinox e Rete Ferroviaria Italiana per lavorare sulla nuova viabilità, che consentierebbe  miglioramento complessivo dell’area.
Ho chiesto aggiornamenti in Consiglio: l’Assessore ha dichiarato che l’accordo è previsto entro marzo. Bene, se sarà così, è un passo avanti e vigileremo. Negli stessi giorni è partito inoltre il Tavolo Tecnico di monitoraggio sugli interventi di ampliamento, che avevo richiesto a ottobre.

-Il caso del Museo-Miniera di Gambatesa a Ne: al bando aperto dal Parco dell’Aveto ha risposto una sola azienda, che non ha competenze nel settore e la cui proprietà, in aggiunta, è del marito dell’Assessora alla cultura del comune di Ne.
Visto che è piuttosto evidente il pasticcio, e il rischio di ricorsi e ulteriori ritardi nella riapertura, ho chiesto alla Giunta se non fosse necessario un approfondimento in merito. L’Assessore non è stato soddisfacente: qui vi lascio la mia pacata risposta

LE ELEZIONI REGIONALI IN LOMBARDIA E LAZIO. Un solo commento per il risultato pessimo ricevuto alle elezioni regionali in Lombardia e in Lazio: nel vuoto politico, la destra dilaga.

Siamo di fronte alle elezioni regionali meno partecipate della storia repubblicana, con punte di astensionismo superiore al 60%, un dato ancora più acuto rispetto alle elezioni politiche: al limite della tenuta democratica di una società.

La destra vince nel vuoto, in una competizione che sin dall’inizio sembrava già vinta, per la disaffezione generale e per la divisione del campo progressista, che si presentava, nel Lazio e in Lombardia, diviso e spesso più interessato a contarsi che a competere davvero.

Nel voto se ci si presenta divisi non solo è molto probabile che si perda, ma non si riesce neppure a convincere i propri elettori della necessità di andare a votare.

In tutto questo, il disegno di rompere le alleanze e scommettere sull’implosione del Pd non ha funzionato: le percentuali sono in controtendenza rispetto alle politiche. Una considerazione che però non può essere considerata consolatoria, ma la base per lavorare e ricostruire davvero un campo alternativo alla destra, capace di mobilitare e coinvolgere i milioni di persone che, nella società divisa e diseguale, non trovano voce e chi li rappresenti.

PROSEGUE IL LAVORO SULLA LEGGE REGIONALE PER IL CONTRASTO AL REVENGE PORN.  I lavori per la legge regionale per il contrasto al Revenge porn proseguono. Lunedì si svolgeranno le audizioni tra cui quella del referente del centro operativo della sicurezza cibernetica e dell’Associazione Edusex.
La nostra proposta di legge ha come principale obiettivo quello di sostenere le vittime in sede legale e nelle conseguenze che il reato può generare sul luogo di lavoro o nella società.

Anche le autorità competenti hanno confermato che i reati contro la persona commessi on line, hanno registrato un evidente incremento durante gli anni delle restrizioni dovute alla pandemia: l’anno 2021 ha fatto registrare a livello nazionale 265 casi contro i 126 dell’anno 2020, con un incremento pari al 110%. Per quanto concerne la Liguria, nel corso dell’anno 2022, i casi trattati sono stati 27, di cui 15 a Genova e provincia.
Si stima, poi, che una donna su dieci abbia subìto una forma di violenza virtuale sin dall’età di 15 anni.

Si tratta di violenza sessuale digitale che segue logiche molto simili alle forme di violenza di genere offline: mira a escludere, silenziare, umiliare e sorvegliare le donne negli spazi online, riaffermando il privilegio maschile e minando la loro libertà di espressione, infatti le vittime del revenge porn descrivono spesso il danno subìto come una forma di violenza sessuale, tanto che si può parlare di “stupro digitale”, trattandosi di una vera e propria violazione dello spazio intimo.

Come ricorda proprio l’Associazione Edusex gli obbiettivi, inoltre, dovrebbero essere molteplici tra cui quello dell’educazione al consenso, al rispetto della sfera intima personale e della privacy, anche promuovendo una visione positiva, sana e olistica della sessualità, andando oltre stereotipi e tabù, educando al genere, come sostenuto dalla Convenzione di Istanbul, promuovendo rispetto e autodeterminazione e, tramite l’integrazione dei concetti di potere, privilegio e rifiuto, consentendo ai/alle giovani di sviluppare una consapevolezza circa la pervasività degli stereotipi e dell’ordine di genere e promuovendo l’empatia per far comprendere la gravità del fenomeno e i suoi possibili effetti sulle vittime/sopravvissute.

SI FERMI L’INTITOLAZIONE DEL PORTICCIOLO DI NERVI AD UN ADERENTE ALLA DECIMA MAS. Quella di intitolare il porticciolo di Nervi a Luigi Ferraro, convinto sostenitore del fascismo e aderente alla X MAS è una notizia che è ricomparsa nelle cronache da qualche giorno, ma in realtà è una proposta che il centro destra in Comune a Genova prova a riproporre con sistematicità, non incontrando, fortunatamente, l’appoggio compatto nemmeno di tutta la maggioranza.

Il Sindaco Bucci si ricordi di essere è Presidente del Comitato permanente della Resistenza e Sindaco di una città insignita di Medaglia d’Oro al Valor militare, pagando un tributo di sangue altissimo nella lotta al nazifascismo.

IL PROSSIMO CONSIGLIO. Domani sarà una seduta di consiglio votante, verranno discussi quindi tutti gli ordini del giorno che in questo periodo abbiamo presentato e alcune proposte di legge, tra cui il nuovo piano per la pesca e l’acquacoltura che raccoglie, finalmente, alcune indicazioni che avevamo avanzato da tempo con proposte di legge: la migliore gestione del pescato, con “periodi di riposo” e la creazione di “nursery del mare”; l’individuazione di aree per l’acquacoltura, con linee guida regionali rivolte ai nuovi impianti, per evitare che ogni Comune decida per sè; nuove azioni per la raccolta delle plastiche in mare.

La richiesta di al progetto europeo per la salute come bene comune e senza extra-profitti: si tratta di una proposta del Forum Disuguaglianza e Diversità di Fabrizio Barca. Perché la salute, e la pandemia vissuta ce lo ha insegnato, è un bene comune e come tale deve essere un diritto universale.
Richiesta per il salario minimo garantito: si tratta di un tema che anche nella recente campagna elettorale era nell’agenda politica, e che il PD sta portando avanti anche in Parlamento. Ho presentato la richiesta che la Giunta, all’interno delle sue competenze, si faccia portavoce presso il Governo per l’istituzione del salario minimo, come strumento per il contrasto della povertà, per la difesa della dignità dei lavoratori e delle lavoratrici e nella tutela della legalità.

LA FOTO DELLA SETTIMANA. Siamo in via della Colonna, davanti al Liceo classico Michelangiolo di Firenze. Alcuni militanti di estrema destra, compresi adulti, hanno aggredito con pugni sul volto e calci a terra alcuni studenti del collettivo SUM (Studenti Uniti Michelangiolo). Una ferocia inaudita immortalata in un breve video.

Secondo la denuncia dei rappresentanti degli studenti in Consiglio d’istituto: “Davanti alla scuola c’erano due ragazzini che volantinavano per Casaggì. Alcuni studenti sono andati a far loro delle domande. In tutta risposta hanno preso degli spintoni, ma all’improvviso cinque o sei uomini tra i 25 e i 30 anni – fino a quel momento nascosti – sono spuntati fuori e sono partiti con l’aggressione. Una cosa terrificante, un attacco premeditato”.

Gli autori dell’aggressione sono stati identificati e sono esponenti di Azione Studentesca, movimento giovanile vicino a Fratelli d’Italia, di cui peraltro Giorgia Meloni, da giovane, è stata presidente. Che non ha espresso una parola, una, sull’accaduto.

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