Ingredienti: 400 gr di ceci, 500 gr di salcicce, 500 gr di pomodori o pelati, un po’ di prezzemolo, 1 cipolla, 1 spicchio d’aglio, ½ bicchiere d’olio evo e sale.
Esecuzione: la sera prima mettere in ammollo i ceci con un pizzico di sale e cuocerli per due ore nella stesa acqua dell’ammollo; soffriggere con olio, un trito composto da cipolla, prezzemolo e aglio e poi aggiungervi le salcicce cuocendo a fuoco medio per15’. Aggiungervi ora i pomodori e continuare a cuocere e continuare a cuocere per ancora 20’ e, unitovi i ceci, terminare di cuocere sempre allo stesso calore per ulteriori 15 ‘.
Andando di fretta si possono utilizzare ceci in scatola ben sciacquati dal liquido di conservazione.
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Mostardella
Descrizione: E’ un insaccato povero, ”di recupero “, che lo producono ancor oggi nella zona di Torriglia, Serra Riccò e Casella (entroterra di Genova). Utilizza tutte le parti non idonee a produrre salame. Simile recupero fanno anche i montanari del Principato di Andorra sui Pirenei come pure in Basilicata che chiamano “pezzenta”. Da noi veniva prodotta in inverno utilizzando il lavoro dei contadini forzatamente fermi; per una settimana di lavoro li compensavano con un chilogrammo di Mostardella più una lira. La si compone amalgamando nervetti, raschiatura delle ossa, connettivi e grasso, legati da spruzzate di vino. Buona affettata ma anche a tocchetti da riscaldare alla fiamma del caminetto e accompagnandola con pane casereccio, pure lui riscaldato. Utilizzata a tocchetti irrobustisce le povere zuppe del contadino. Astenersi a chi non piace sentire sotto ai denti i nervetti o non apprezzi la robusta presenza di grasso.