Chiavari: caffè verso i 2 euro, i gestori dei bar frenano - LevanteNews
LA REDAZIONE
Scrivici
PUBBLICITÀ
Richiedi contatto
"un prezzo improponibile"

Chiavari: caffè verso i 2 euro, i gestori dei bar frenano

C’è chi lo beve amaro, chi macchiato, chi si ritrova più volte al giorno in coda alla macchinetta dell’ufficio per una piccola pausa, magari insieme ad una sigaretta. Chi lo beve ancora prima di aprire gli occhi per svegliarsi, chi per tirarsi su e chi per semplice convivialità con gli amici. Quello che è certo è che il caffè in Italia è più di una semplice bevanda, ma un rito sociale che non invecchia mai. I prossimi mesi però potrebbero modificare le abitudini degli italiani affezionati alla tazzina di espresso consumata al bancone del bar, che sia di prima mattina o per il classico appuntamento per fare quattro chiacchiere.

Si, un caffè potrebbe salire dall’attuale costo di 1 euro o poco più e raddoppiare fino addirittura a 2 euro. Un po’ tanto per chi è un consumatore assiduo e ne beve fino a quattro o cinque al giorno. Le cause? Alla perdurante inflazione, che già ha comportato un aumento dei chicchi del 66% rispetto all’anno scorso, si aggiunge la crisi climatica nei paesi d’origine. Due esempi su tutti: le piogge torrenziali in Brasile e la siccità in Vietnam, tra i principali paesi dove si coltiva il caffè. Lo conferma Andrea Illy, della nota marca triestina, che parla anche, in prospettive future, della necessità etica di pagare di più gli agricoltori, che ad oggi vivono sotto la soglia di povertà. Ma il caffè a 2 euro al bar sarà sostituito da quello fatto in casa con la moka?

“A un prezzo simile penso che la gente non lo prenderebbe più. 2 euro è un costo improponibile – dice Roberto Ivaldi, titolare del Bar Crystal in caruggio a Chiavari -, penso che potrebbe aumentare di 10, massimo di 20 centesimi ma non arrivare a 2 euro. I nostri clienti rinuncerebbero”. Per il Bar Crystal le colazioni significano 450 caffè, per un totale di circa 3 kg al giorno. Un bella riduzione di incassi se si verificasse l’aumento previsto. Fa un ragionamento simile anche Matteo Tacconelli, gestore del Bar della Posta, a fianco alla Cittadella: “2 euro è un costo spropositato, mi sembra inverosimile, potrebbe aumentare da 1,20 di oggi a 1,30/1,50 ma di più no. Sarebbe insostenibile, vorrebbe dire mettere il cappuccino a 2,60 e una colazione a 5 euro, un prezzo esorbitante”. In presenza di un aumento così elevato Tacconelli adotterebbe misure drastiche: “Per tamponare l’aumento rinunceremmo alle colazioni. La gente non spenderebbe tale cifra, con tutti i bar che ci sono”, dichiara.

Informata qualche giorno fa dal proprio fornitore del futuro aumento, la titolare della Pasticceria Falcone in piazza Matteotti, Angela Massone, pensa già a come premunirsi: “Il prezzo salirà a partire dal mese prossimo, acquisterò un carico di caffè prima in modo da non dover aumentare il costo ai clienti. E poi dovrò aumentare ma in quel caso spero proprio di essere l’ultima a farlo e di non dover arrivare a 2 euro, sarebbero veramente tanti, specie per me che ho sempre cercato di mantenere i prezzi bassi, data la grandissima concorrenza. Già con l’aumento di sei mesi fa, che ha portato il costo a 1,20, tanti colleghi hanno optato per una qualità inferiore. Ma io non rinuncerei alla qualità”.

Insomma, per un bar il costo di 2 euro la tazzina sarebbe impraticabile e in tanti sceglierebbero di prendere il caffè a casa.