Divieto di accesso al parco

Lettere/ “Paraggi, non posso fare consegne in bici, le farò in auto”

- Foto d'Archivio

Da Riccardo Comini

Possiedo un’attività commerciale a Santa Margherita Ligure, luogo in cui sono nato e cresciuto. Nei giorni scorsi, effettuando una consegna a domicilio presso un’abitazione di via Paraggi a Monte, sono stato fermato da due persone in divisa i quali mi hanno avvisato che in quel posto, in bicicletta, non ci sarei potuto stare.
Mi veniva detto che era stata emanata un’ordinanza da parte del direttore del parco, con la quale, per via di una relazione dei carabinieri forestali di Rapallo, vietava l’utilizzo della bicicletta a tutta l’area parco e a tutta l’area protetta e che gli avvisi erano stati affissi a tutta la cartellonistica!
Ho detto che ne ero ignaro e non avevo notato i cartelli e vista la mia buona fede, mi hanno lasciato proseguire nella mia attività lavorativa dicendomi di stare attento che se il controllo lo avessero fatto i forestali, sarei potuto incappare in un procedimento penale a mio carico con pene molto severe.
Ero quasi incredulo, considerato che mi trovavo su una strada aperta al pubblico e nello stesso momento, un auto super sportiva, credo una Lamborghini, si stava parcheggiando in uno degli stalli presenti! Inoltre, non ero l’unico soggetto in quella zona in bicicletta!
Mi sono astenuto da fare altre richieste e commenti, vista la comprensione avuta nei miei confronti dalle persone in divisa. Una volta terminata la mia attività lavorativa ho deciso di approfondire la questione.
Ho aperto il sito internet del Parco di Portofino e nelle notizie in home, le uniche ordinanze che ho trovato pubblicate riguardano quelle emanate dal Comune di Camogli.

Invece è pubblicato il seguente avviso: “09/07/2024 Si avvisa che dal giorno 9 luglio 2024 è stato disposto di interdire a chiunque l’accesso in bicicletta all’Area Parco e alla Zona Speciale di Conservazione “Parco di Portofino”, codice IT1332603”. Prot_Par 0002472 del 08-07-2024

Ad una prima lettura, mi domando: ci sarà una cartografia da consultare, per vedere se ero in regola o meno? Così scarico il file allegato (Prot_Par 0002472 del 08-07-2024). Noto subito, anche se non sono un esperto in legge, che non si tratta di un’Ordinanza, anche se strutturata con le stesse caratteristiche, ma di un non meglio precisato provvedimento che impone limitazioni al transito ai sensi dell’art.3 comma 9 del Regolamento di Fruizione dell’Ente Parco Naturale Regionale di Portofino e richiama la Legge Regionale 12/1995.

Di cartografia, nemmeno la traccia!

Così decido di approfondire ulteriormente e mi scarico il Regolamento di Fruizione del Parco. Noto che l’articolo 1 comma 2 esclude dall’applicazione la SP227 e il centro urbano di Portofino, quindi io ero davvero fuori norma!
Da come ho potuto intendere, il provvedimento veniva emanato per abrogare l’articolo 3 comma 6, però almeno ho potuto scaricare una cartografia allegata (allegato B) e ho avuto ulteriore conferma che il parcheggio asfaltato di via Paraggi a Monte effettivamente non era percorribile in bicicletta!

Proseguendo nella lettura del provvedimento del direttore, noto che il divieto di transito alle biciclette veniva esteso anche alla Zona Speciale di Conservazione “Parco di Portofino”.

Leggendo le sanzioni previste, ho avuto un brivido! “L’arresto fino a 18 mesi e un’ammenda non inferiore a tremila euro” invece nella più agevole ipotesi “una sanzione amministrativa da mille a diecimila euro”.

Ho cercato di approfondire ulteriormente i confini di queste aree così particolarmente protette da non poter passare in bicicletta, ma legalmente percorribili con mezzi a motore termico senza alcuna limitazione di potenza, di cavalli, di numero di ruote, ecc…, così sul portale web cartografico della Regione Liguria, ho cercato e agevolmente trovato i dati di mio interesse.
Mi sorge il dubbio che ciò non sia stato fatto da chi di dovere, prima di emanare un simile provvedimento così generalizzato a vietare l’utilizzo della bicicletta ovunque, considerato che nelle aree ivi indicate ci sono strade asfaltate, abitazioni, attività commerciali e strutture ricettive, parcheggi, autorimesse, cantieri edili, ecc…

Detto quanto sopra, considerato che la mia attività prevede la consegna a domicilio, che per scelta fino a ieri cercavo di compiere in bicicletta per contrastare traffico e inquinamento, chiedo a codesti spettabili enti, se vi siano delle deroghe implicite che magari non sono riuscito a comprendere per via della mia scarsa preparazione in materia legale, o se da domani, le consegne le devo compiere con un mezzo motorizzato (magari 2 tempi), per evitare le pene indicate nel provvedimento (non ordinanza) del sig. Direttore.