Recco: "Giovani disadattati, massima attenzione e un progetto" - LevanteNews
LA REDAZIONE
Scrivici
PUBBLICITÀ
Richiedi contatto
Dopo il caso dell'accoltellatore 13enne

Recco: “Giovani disadattati, massima attenzione e un progetto”

Carlo Gandolfo

Recco è un Comune definito tranquillo dove, a differenza di altri centri del Levante, non si verificano lotte tra bande e risse tra giovani. Il monitoraggio è attento. Ha sorpreso quindi che il ragazzino di 13 anni che ieri a Sori, durante la festa patronale, ha accoltellato per tre volte un quattordicenne di Genova fosse residente a Recco. Ne parliamo col sindaco Carlo Gandolfo.

L’episodio di Sori ha suscitato sgomento per l’età dei protagonisti. La cronaca non registra a Recco episodi che coinvolgano i giovani. “In città non esistono gli episodi di violenza che emergono altrove. I ragazzi con difficoltà e che possono suscitare preoccupazione,  riguardano numeri molto bassi e sono seguiti con le loro famiglie dai servizi sociali”.

Ha mai dovuto prendere provvedimenti? “Dopo il covid c’erano lamentele per la presenza di giovani che si riunivano davanti a un supermercato aperto la botte in via 4 Novembre. E’ bastato imporre la chiusura alle 22 per allontanare le presenze chiassose e scomode”.

Il covid ha cambiato qualcosa? “Non ha aumentato il numero di ragazzi disadattati, ma ne ha abbassato l’età. Prima si parlava di minori di 16 e 17 anni; ora di 13 e 14”.

Il Comune può fare qualche cosa per supplire l’incapacità educativa dei loro genitori? “Negli spazi comunali di via Milano, stiamo lavorando con le associazioni del terzo settore per aprire un centro in cui intercettare i giovani disadattati, capire le loro fragilità, inserirli in un a vita normale. Stiamo facendo i lavori necessari che vanno dallo spostamento di tramezze, pavimenti e servizi igienici. Partiremo ad ottobre”.

 

Più informazioni