Sori piange il celebre soprano Celestina Casapietra - LevanteNews
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Era innamorata del paese

Sori piange il celebre soprano Celestina Casapietra

Nei giorni scorsi Sori ha detto addio a Celestina Casapietra (23-8-1939 Genova – 10 agosto 2024 Sori come scrive Wikipedia nella ricca pagina in versione tedesca). La celebre soprano, rimasta vedova, ha lasciato Berlino e scelto di abitare in via Sauli a Sori, borgo di cui si era innamorata; una scelta compiuta anche per essere più vicina alla sorella residente a Genova. Lì aveva fatto amicizia con Aldo Pezzana e con i membri della Confraternita. Più volte si era esibita all’Oratorio di Sant’Erasmo, ma anche per la Pro Loco. Amava la zona a mare ed aveva stretto un rapporto di amicizia con molti giovani, che incoraggiava a seguire le loro inclinazioni canore e musicali; consigliava loro anche come proporsi al pubblico. A volte li intratteneva raccontando episodi della sua importante carriera artistica. Dopo il covid usciva raramente da casa; lo faceva in particolare quando da Berlino arrivavano figlio e nipote. Ultimamente era ospite di una struttura di Pieve Ligure, dove è mancata. La sua presenza, discreta, costituiva per Sori un motivo di orgoglio. La sua vita artistica l’ha portata ad essere applaudita protagonista nei più grandi teatri mondiali della lirica. Ai funerali presenti diversi tedeschi e tra i numerosi messaggi di cordoglio ne sono arrivati anche dal Giappone. Sori, nel cui cimitero è stata sepolta, la ricorderà con profondo affetto.

Da Wikipedia versione italiana

Genovese, si era imposta a livello internazionale come interprete di Wagner. Dal 1965 al 1993 era stata primo soprano al Berlin Staatsoper.
“Mio padre era un grande melomane – aveva raccontato nel corso di un’intervista – Aveva una tipografia (La Provvidenza, ndr.) che stampava i biglietti del teatro e non si perdeva uno spettacolo. Sono stata abituata sin da piccola ad ascoltare le opere. Avevo iniziato con il pianoforte, ma poi passai al canto.  Fu Angelo Costaguta, celebre direttore d’orchestra, a farmi entrare nel coro del Teatro Carlo Felice, avevo 15 anni, per un Requiem di Verdi”.
All’Istituto musicale Paganini della sua città Casapietra aveva studiato con la grande Gina Cigna per poi proseguire la formazione con Mario Vasquez D’Acuño.
Nonostante il duraturo impegno in Germania, Casapietra aveva mantenuto saldi rapporti con la sua città e il suo teatro: “Ricordo La dama di picche nel vecchio Carlo Felice, affascinante con i suoi tendoni rossi – aveva dichiarato – E poi al Margherita nel 1971 un Lohengrin in cui accadde una cosa curiosa: i primi due atti furono eseguiti nell’edizione italiana, ma poi l’opera rischiò di essere sospesa per l’indisposizione di un tenore. Dal pubblico allora si alzò un sostituto che si offrì di proseguire. Cantava in tedesco e così mi adeguai cantando in tedesco anch’io con grande sorpresa del pubblico”.