Da Antonio Bertani, Mirko Bettoli, Alessandro Calcagno, Silvia Garibaldi, Giovanni Giardini e Nicola Orecchia (in ordine alfabetico) consiglieri comunali di minoranza in Chiavari
L’amministrazione Messuti, Canepa, Segalerba vive di contraddizioni e nega l’esistenza dei problemi. Così facendo sta dilapidando un tessuto di iniziative, associazioni, imprenditorialità. Nell’ultimo consiglio comunale abbiamo assistito a un panegirico dell’Assessore Ratto che ha magnificato quella che loro chiamano “l’arena di Villa Rocca”. Se la cantano e se la suonano perché a noi risulterebbe che la pendenza della strada di accesso sia critica, servizi igienici e di ristorazione non vicini, la scomodità delle sedute per un pubblico anziano, la mancanza di spazi per quinte e camerini la rendano inadeguata a molti tipi di spettacolo. Però ci vogliono fare credere che tutti vogliano andare a fare spettacoli lì come fosse il teatro di Taormina. Invece scopriamo che obbligano associazioni che hanno richiesto ed ottenuto per le loro manifestazioni altre sedi ad andare all’arena e dopo che le pratiche burocratiche e l’organizzazione erano già completate con i costi relativi. Questa Amministrazione dimostra arroganza di cui puntualmente poi accusa la controparte, prima questo gioco lo facevano in consiglio comunale ora si allargano. Dimostrano anche scarso contatto con la realtà del mondo delle associazioni e della fatica che si fa a far quadrare i conti. È molto più facile organizzare avendo a disposizione i soldi dei cittadini e non l’esiguo bilancio di una associazione. Intanto l’arroganza e la mancanza di senso pratico hanno fatto sì che, senza sedi adeguate Chiavari abbia perso la piu’ che trentennale Rassegna dialettale e gli spettacoli di questa estate di O’ Castello. Un bel segno meno anche per l’Assessore Stanig alla cultura che evidentemente ha ben poco peso
