Chiavari. Segalerba sul depuratore: "Informazioni distorte ai cittadini" - LevanteNews
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La replica al comitato

Chiavari. Segalerba sul depuratore: “Informazioni distorte ai cittadini”

area colmata chiavari

Dall’ufficio stampa del Comune di Chiavari

“Ancora una volta l’ex candidato a Sindaco del PD, per poche ore, Andrea Sanguineti e Massimo Maugeri di Legambiente, che ricordiamo come uno dei più fervidi oppositori del recupero della Colonia Fara e di Preli, fanno polemica politica contro la nostra amministrazione riportando fatti parziali e distorti in merito all’incontro di ieri con me e il Sindaco Bucci – dichiara il presidente del consiglio comunale e vicesindaco metropolitano, Antonio Segalerba – All’incontro a cui ho partecipato, il Sindaco Bucci ha chiarito che nessun altro comune intende ospitare il depuratore o depuratori più piccoli. La collocazione del depuratore di vallata per 11 comuni è stata stabilita a Chiavari con delibera approvata il 24 febbraio 2017 da Città Metropolitana con il voto del PD e del sindaco dell’epoca Levaggi, abbandonando così definitivamente il progetto di copertura del depuratore di Preli voluto dalle giunte Agostino, di cui io ho fatto parte, che includeva solo 3 comuni, Chiavari, Leivi e Zoagli. Inoltre, è stato chiarito che il progetto del depuratore in Colmata possiede tecniche attuali ed è stato validato dal RINA nel 2023. Il Sindaco Bucci ha parlato anche di diversi depuratori che sono collocati in altre città, proprio in passeggiata come a Genova Quinto, a Santa Margherita, a Recco e a Rapallo che non danno alcun problema ne per odori ne per rumori o altro. Il comitato è stato invitato a fare una sintesi di poche pagine di carattere tecnico che verranno inviate a Iren che dovrà formulare le sue osservazioni in merito – continua – È stato ribadito che il comune di Chiavari ha solo la possibilità di spostare all’interno del comune l’impianto, come nel 2018. Infatti, la nostra amministrazione ha portato il progetto dell’impianto dalla spiaggia del Lido all’area di Colmata, un riempimento di terra collocato nel punto più distante dalle case. La delibera del 2017 infatti è irrevocabile dalla nostra città in quanto votata anche da 67 comuni. In cambio, abbiamo però richiesto e ottenuto opere per 35 milioni di euro a favore dei cittadini, tra cui un nuovo parcheggio interrato di due piani per 800 posti, la passeggiata e la nuova difesa mare. Interventi utili e indispensabili a costo zero per i cittadini, che andranno a scongiurare la costruzione di palazzi e incubatori in quella zona, come auspicato da alcuni. Maugeri invece dichiara di voler ridurre i costi magari togliendo il parcheggio interrato per 800 posti dal valore di 24.000.000. È l’ennesimo danno che vuole fare ai chiavaresi dopo la perdita di 10.000.000 di euro provocati dai ricorsi, anche da lui sostenuti, contro la vendita della Colonia Fara, che hanno determinato il ritiro del primo aggiudicatario e la vendita anni dopo ad un prezzo più basso. Ci stupisce che queste persone, tra cui anche Sabina Croce, moglie dell’imprenditore Gozzi, intervengano solo oggi quando la delibera che fissa il depuratore di vallata al Lido è del 2017 e quella che lo sposta in Colmata è del 2018. – conclude – Queste persone sono contro il progresso, contro il cambiamento, contro l’ambiente e contro i chiavaresi. Sono coloro che prima hanno sostenuto politicamente chi ha voluto e votato la diga Perfigli e il depuratore di Vallata per 11 comuni, e ora che i loro amici non sono più al potere, contestano le stesse decisioni attribuendole ad altri. Ma i chiavaresi non hanno la memoria corta come sperano! È evidente che si tratta di una goffa strumentalizzazione politica. Perché non sono andati da Bucci a dire in quale comune mettere il depuratore? Quali sono i comuni che hanno dato il consenso nel loro territorio? È chiaro che non possiamo continuare a pagare sanzioni milionarie a seguito della Condanna della Corte di giustizia Europea  e  scaricare la fogna non trattata alla foce dell’Entella. Siamo convinti che i chiavaresi siano in grado di valutare i fatti documentati da delibere e documenti, al di là delle fake news che diffondono e comprendano la necessità di difendere l’ambiente dove viviamo”.