Chiavari: depuratore, Iren spiega le reali caratteristiche dell'impianto - LevanteNews
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"niente miasmi e rumori"

Chiavari: depuratore, Iren spiega le reali caratteristiche dell’impianto

L’edificazione del futuro depuratore comprensoriale in Colmata a Chiavari da anni (parliamo di un ventennio) divide gli animi dei cittadini. Riassumendo, da una parte l’ attuale amministrazione, e chi la sostiene, che porta avanti la posizione del compianto sindaco Di Capua, il quale di fronte alla decisione presa dalla giunta Levaggi e da Città Metropolitana di costruire un depuratore a Chiavari aveva potuto soltanto esprimersi in merito al sito, scegliendo la zona oggettivamente più lontana dal centro abitato, appunto la Colmata. Dall’altra una parte di cittadini, costituitisi l’anno scorso in comitato, contrari a questa scelta per diversi motivi: l’impianto ridurrebbe l’attuale vasta area di parcheggio, inquinerebbe per i miasmi prodotti, danneggerebbe il porto, sarebbe incompatibile con il progetto di un futuro polo scolastico sempre in Colmata, aumenterebbe il costo delle bollette dell’acqua, i lavori bloccherebbero la città per anni. Perciò il Comitato propone come soluzione alternativa di riammodernare il vecchio d già esistente impianto di Preli.

Questo il quadro. Stando così la questione, abbiamo chiesto direttamente a chi farà costruire e gestirà l’impianto, cioè la società Iren, delucidazioni riguardo al progetto e all’iter in corso. Intanto, va detto che attualmente è in corso la gara d’appalto per individuare la ditta che realizzeranno l’impianto; il bando scade il prossimo 30 settembre. Occorre inoltre premettere a qualsiasi nota tecnica che l’impianto di depurazione di Chiavari, previsto in zona colmata, è stato dimensionato per una potenzialità di 140.000 abitanti equivalenti. L’investimento è necessario per risolvere l’infrazione comunitaria 2014/2059 a carico dell’agglomerato di Lavagna e allo stesso tempo per dare un nuovo assetto depurativo a servizio dei comuni di Chiavari, Lavagna, Cogorno, Zoagli (in parte) e dei Comuni delle valli che gravano sull’Entella, sostituendosi ai vetusti impianti esistenti sul territorio.

Per quanto riguarda le caratteristiche, Paola Verri, responsabile Iren per la Liguria, spiega che “l’impianto è parzialmente interrato e interamente coperto, in modo da mitigare e armonizzare il suo inserimento nel contesto ambientale circostante, ed è realizzato con tecnologie a membrana che riducono di molto superfici e volumi infrastrutturali rispetto ad un impianto tradizionale. Particolare attenzione è stata dedicata agli impatti odorigeni ed ai rumori: il nuovo impianto sarà infatti completamente chiuso e mantenuto in depressione rispetto all’ambiente esterno e sarà dotato trattamenti specifici per l’aria e macchine insonorizzate”.

Inoltre, il nuovo depuratore, assicura Iren, come quelli già realizzati e attivi a Santa Margherita Ligure, Recco, Rapallo e a Quinto nel Levante di Genova, “si caratterizza per l’utilizzo del sistema di ultra filtrazione a membrane (MBR – Membrana Bio Reactor), la più innovativa modalità di filtrazione attualmente esistente, in grado di garantire l’abbattimento degli inquinanti con il raggiungimento di valori allo scarico di molto migliorativi rispetto a quanto previsto dalla normativa. Pertanto, le caratteristiche dell’acqua depurata sono tali da renderla idonea – prosegue la responsabile Verri – per il riutilizzo, oltre che nei processi dello stesso impianto, per usi di servizio che sarà possibile sviluppare, ad esempio, per l’irrigazione e/o il lavaggio delle imbarcazioni e banchine, oltre che per la pulizia delle strade”.

Questo quanto dichiara Iren, che sottolinea come il progetto abbia ricevuto le necessarie autorizzazioni ambientali, fatto incompatibile con l’allusione a miasmi e agenti inquinanti. Di queste informazioni pare giusto tenere di conto, così come, magari, chiedere ai vicini cittadini di Rapallo, Santa Margherita e Recco come riescano serenamente a convivere con un depuratore in città.