Ruta: cerimonia e mostra per ricordare i volontari della strada di Bana - LevanteNews
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Mercoledì 24 luglio, alle 18

Ruta: cerimonia e mostra per ricordare i volontari della strada di Bana

Gli anni Sessanta, con la crescita della rete autostradale e l’inizio del boom automobilistico, sono caratterizzati dal desiderio di collegare i centri collinari alla rete viaria nazionale. Due esempi: la strada che dal centro di Sori sale a Canepa, dovuta alla caparbietà del parroco don Natalino Garaventa e quella che collega le valli Fontanabuona e Aveto, attraverso la strada della Scoglina, realizzata grazie alla tenacia del geometra Dario Casassa.

Nascono le strade “figlie della ruspa”, tracciate spesso senza tenere conto delle caratteristiche geologiche del terreno; senza le necessarie opere di scolo delle acque; senza palificazioni; i marciapiedi sarebbero stati considerati un inutile lusso. Ma nascono anche normative che tutelano la nuova viabilità rurale.

Quaranta famiglie che abitano nella valle di Bana, a due passi dalla via Aurelia di Ruta e dalla strada provinciale di Santa Maria del Campo a Rapallo, vorrebbero un collegamento che li togliesse dall’isolamento carrabile. Trovano nell’avvocato Filippo Degregori, giovane consigliere comunale di Camogli un paladino. Si costituiscono in comitato. Decidono di regalare i loro terreni, quanto basta per tracciare una strada che consenta di portare i frutti della terra al mercato senza trasportarli a spalle. Nel 1969 ottengono dalla Provincia una ruspa che disegna il tracciato. Tutto il resto, muri a secco, trasporto materiale, è fatto con la forza delle braccia. E già nel 1969 arrivano i primi risultati: arrivano le le ambulanze per prestare soccorso ad ammalati, senza doverli trasportare in barella.

La strada, oggi intitolata a Filippo Degregori, purtroppo ad un certo punto si interrompe e non sfocia ancora, come era nei progetti e come il buon senso suggerisce, direttamente sull’Aurelia anziché nell’angusto antico centro storico di Ruta che andrebbe riqualificato.

Il 24 luglio di 20 anni fa venne posta una targa a ricordo dei numerosi volontari, oggi defunti, che offrirono il loro lavoro per togliere Bana dall’isolamento. Mercoledì 24 luglio, alle 18 il sindaco Giovanni Anelli ricorderà il significato di quella targa che il parroco don Davide Casanova benedirà. Per il Comitato saranno presenti Tito Degregori e Ezio Ardito.

Una mostra fotografica ricorderà la faticosa ricostruzione del tracciato.