Cinghiali, Piana rivendica il raddoppio degli abbattimenti. Gli animalisti: "Si usino vaccini immunocontraccettivi" - LevanteNews
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Le reazioni alla manifestazione odierna

Cinghiali, Piana rivendica il raddoppio degli abbattimenti. Gli animalisti: “Si usino vaccini immunocontraccettivi”

Dall’ufficio stampa di Regione Liguria

“Un piano di risarcimento danni da ungulati che ha visto l’erogazione dal 2019 al 2023 di 1,1 milioni di euro, a cui si aggiungono 3 milioni di euro erogati dal 2019 dal Piano di sviluppo rurale per opere di prevenzione dei danni da fauna selvatica, per la tutela delle attività produttive e la conservazione della biodiversità, oltre a un progetto portato avanti con l’Università di Genova per la realizzazione di recinzioni comprensoriali in diversi comuni liguri”. Sono queste alcune delle misure adottate da Regione Liguria nell’ambito del lavoro svolto per contrastare le criticità causate dalla presenza dei cinghiali sul territorio e illustrate dal presidente ad interim della Regione Liguria Alessandro Piana nel corso del suo intervento davanti agli agricoltori della Coldiretti, questa mattina in piazza De Ferrari.

“Comprendiamo le ragioni della protesta – ha detto il presidente ad interim Piana – La Regione è impegnata a ricevere le richieste degli agricoltori e a trovare una soluzione. Riteniamo da sempre che gli imprenditori agricoli siano un punto di riferimento importante per l’ambiente, per i consumatori, per il turismo e per l’economia in generale. Vogliamo ricordare che siamo stati la prima regione – ha detto Piana – ad aver autorizzato l’autoconsumo dei capi sani nelle zone colpite dalla PSA, per incentivare l’abbattimento. Fondamentale il lavoro svolto dal Nucleo regionale di Vigilanza faunistica-ambientale nelle attività di controllo faunistico, che ha raddoppiato gli abbattimenti. Il nostro obiettivo è quello di dirigere i finanziamenti verso le opere di prevenzione, molto più utili rispetto al risarcimento danni, e stiamo lavorando per accelerare l’erogazione degli indennizzi per andare incontro alle legittime richieste dei coltivatori. Importanti risorse, pari a 200 mila euro, sono state inoltre destinate ad incentivare le attività di depopolamento ad opera dei cacciatori e degli ambiti territoriali di caccia”.

“Il lavoro svolto in questi mesi– ha concluso il presidente ad interim Piana – è stato continuo e, anche se il numero di cinghiali abbattuti non corrisponde esattamente a quanto previsto, ci impegneremo a rafforzare ulteriormente tutte quelle misure che aumentano la sicurezza e che sono necessarie ai nostri coltivatori”.

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Da Gaia Animali e Ambiente

Dal presidio odierno in piazza De Ferrari, organizzato da un’associazione agricola, sono giunte le solite frasi fatte contro la fauna selvatica e soprattutto contro i cinghiali. Nonostante una deregulation, frutto di continui aggiustamenti normativi, che di fatto permette l’abbattimento dei cinghiali quasi in ogni momento e luogo, le lamentele di alcune associazioni di settore non si placano ma anzi aumentano.

“Viene da chiedersi quindi se i provvedimenti presi stiamo servendo a qualcosa”, commenta il presidente di Gaia Animali & Ambiente Edgar Meyer “o se non si stia percorrendo una strada sbagliata, oltre a voler ingigantire il problema. Preme ricordare che la responsabilità ricade storicamente sul mondo venatorio, che nel passato ha contribuito alla diffusione di cinghiali con liberazioni e pasturazione al fine di aumentare la popolazione della specie. Inoltre, come dimostrato da più studi, la caccia al cinghiale -soprattutto nella classica forma della braccata- ha ancor più contribuito all’incremento della specie”.

Lo studio pubblicato da ISPRA sulla gestione del cinghiale nel periodo 2015-2021 dimostra che la caccia non è il metodo più efficace per ridurre il numero di cinghiali e senza un approccio basato su dati certi e pianificazioni coerenti non si possa arrivare ad una soluzione della questione.

Ma in piazza De Ferrari è andata invece in onda la solita fiera dei numeri sparati a casaccio (sul numero dei cinghiali che abitano l’Italia e la Liguria, ad esempio). Mentre si dichiara guerra agli animali, visti i risultati sarebbe il caso di far tacere i fucili e far parlare la Scienza.

“Ai dirigenti di Coldiretti facciamo una proposta”, conclude Meyer. “Per risolvere il loro problema investano qualche euro nel controllo demografico farmacologico tramite i vaccini immunocontraccettivi”, conclude Meyer. “E’ necessario incidere sulla natalità, non sulla mortalità”. Il Ministero della Salute ha finanziato progetti di sterilizzazione farmacologica dei cinghiali al cui bando Regione Liguria, forse impegnata in altre faccende, non ha partecipato. Ma la strada, visto il fallimento delle politiche di abbattimento, è quella: mettere insieme Università, centri di ricerca, associazioni agricole e associazioni ambientaliste. Gli abbattimenti sono un errore tecnico.

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