'Santa': "Aumento Tari non calmierato, motivazioni sorprendenti" - LevanteNews
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Si innesca il dibattito

‘Santa’: “Aumento Tari non calmierato, motivazioni sorprendenti”

Generico giugno 2024

Dal gruppo consiliare ‘Cozzio Sindaco’

Da una comunicazione del sindaco Caversazio, apprendiamo che la sua amministrazione preferisce far pagare di più la Tari ai nostri Concittadini anziché, come l’amministrazione Donadoni aveva già deliberato in giunta (atto di indirizzo n. 114/2024), utilizzare una parte dell’imposta di soggiorno per neutralizzare l’aumento di 122 mila euro della TARI legato all’inflazione stabilito da Città Metropolitana di Genova.

La possibilità di utilizzare l’imposta di soggiorno per azzerare l’aumento, resa possibile per la prima volta da una recente normativa, risultava una scelta giustificata dal fatto che a fronte di circa 8500 cittadini residenti, in determinati periodi dell’anno si riscontrano fino a 60.000 presenze al giorno. Questi flussi turistici, molto importanti per l’economia cittadina, comportano un notevole incremento di quantità di rifiuti e di conseguenza un aumento dei costi di gestione che non deve essere caricato solo sulle spalle dei Cittadini.

Sorprendenti, tanto più che stiamo vivendo anni purtroppo caratterizzati da un costante aumento dei costi della vita e dei servizi, sono le motivazioni: secondo il sindaco Caverazio si tratta di un “risparmio di pochi euro” un “beneficio non rilevante”.

Ancora più sorprendente è la scelta di utilizzare quei soldi, come detto destinati a far risparmiare i Cittadini, per effettuare lavori di manutenzione condivisibili quali la riqualificazione dei servizi igienici pubblici, che possono però essere finanziati e programmati con altre risorse di bilancio ad esempio con l’applicazione dell’avanzo di amministrazione ancora da impegnare.

Riconosciamo comunque che la prima scelta discrezionale e politica del sindaco Caversazio e della sua amministrazione effettivamente costituisce un cambiamento radicale. È stato scelto di far ricadere sulle tasche dei cittadini, piuttosto che sul gettito generato dalle presenze turistiche, l’aumento di 122 mila euro della Tari, cifra giudicata “non rilevante”, anziché azzerare questo incremento utilizzando una quota dell’imposta di soggiorno.