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Balneari. “Il governo tace; non è ammissibile che ogni Comune decida per conto proprio”

Generico maggio 2024

Da Massimo Stasio segretario Sindacato Italiano Balneari dela Città Metropolitana

Il governo nazionale mantiene il suo incredibile silenzio sulla annosa questione delle concessioni demaniali ad uso turistico ricreativo. I Comuni costieri si trovano ora nella difficile situazione di dover gestire, in un lasso di tempo ormai ristretto, le complesse pratiche per il rinnovo o il rilascio di dette concessioni e per dare” forma” a quella che appare evidente come la ultima possibile proroga per salvare la stagione 2024.

Santa Margherita e Genova sono le due amministrazioni che per prime, purtroppo con criteri assai diversi, si sono cimentate nel non facile compito di mettere ordine nel comparto e di individuare una possibile strada da percorrere.
È chiaro che qualsiasi procedimento deve avere inizio con la istanza/richiesta fatta dal concessionario attuale così come è chiaro che nel termine dei 30 gg di pubblicazione della istanza possono essere presentate le eventuali domande in concorrenza.

Non c’è però chiarezza su quali sono i requisiti e gli impegni, anche economici, che questi “concorrenti” devono avere ed assumere.

Per esempio nella legge 118/22 (finanziaria governo Draghi) viene indicato, ma non precisato, il riconoscimento del valore commerciale della azienda che andrebbe a cessare con la perdita della concessione, indennizzo a carico del concessionario subentrante.

Su questo aspetto, non di certo marginale, ma è solo un aspetto, non si trova traccia nella delibera di Santa Margherita mentre in quella di Genova viene stabilito un indennizzo pari a 2,5 volte il fatturato 2023.
Se queste sono le premesse, possiamo immaginare uno scenario dove ogni Comune provvederà ad effettuare la evidenza pubblica per addivenire al rilascio di una concessione di un bene dello Stato, con regole diverse in territori limitrofi.

Una commedia tragica italiana.

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