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Treni: anche il Ponente deve incrementare il servizio, ma senza tariffe maggiorate

Trenitalia

Da Comunicazione “Cittadini delle Cinque Terre”

Lunedì 20 maggio è stata presentata al pubblico del TG3 Liguria, da un’Associazione di Consumatori, la richiesta di introdurre nel Ponente ligure un “Riviera Express”, sul modello di quanto già avviene nelle Cinque Terre.
Speriamo vivamente che non si tratti di una fotocopia del Cinque Terre Express, il cui scopo dichiarato dovrebbe essere quello di trovare le risorse per pagare dei “servizi aggiuntivi” applicando una tariffa maggiorata ai “viaggiatori occasionali non residenti”, dove i viaggiatori occasionali sono i figli che risiedono fuori regione, gli amici che vengono per un funerale o magari il paziente che deve andare in ospedale per una visita.
E costoro dovrebbero pagare, se va bene, quei servizi aggiuntivi che da anni i Comitati di pendolari richiedono, affinché sia garantita la mobilità a lavoratori, studenti, residenti. Se va male, pagano i servizi che servono per muovere i croceristi, e continuano a rimanere senza quelli che servono ai residenti.
Questo è il modello contro cui i cittadini e pendolari delle Cinque Terre fanno ricorsi dal 2016.
Il Ponente – sia imperiese che savonese – ha assolutamente bisogno di più servizio,
durante il giorno come in orario serale, nei feriali come nei festivi, così come ne hanno assolutamente bisogno, da tempo, tutte le altre realtà, dall’Oltregiogo/Valle Scrivia/Val Polcevera alle Valli stura ed Orba, dalla Val Bormida alla Lunigiana.
Ma in Liguria per avere più servizio non c’è necessità di tariffe maggiorate. Da almeno 10 anni i ricavi derivanti dalla vendita dei titoli di viaggio sono arrivati a coprire progressivamente prima il 50 poi addirittura il 60% nel rapporto tra costi e ricavi, quando la legge prescrive il 35%.
E il corrispettivo pubblico, o se preferite chiamarlo il sussidio, in Liguria è comunque tra i più alti
in Italia, e in crescita, nonostante che i “ricavi da mercato” siano elevatissimi.
Quindi, già adesso, molti soldi dalle tariffe e molti soldi dal pubblico. Il problema è: queste risorse sono usate bene? Servono per garantire le esigenze di mobilità dei cittadini?
E perché la Regione continua a non rendere noti i dati economici, nonostante 2 sentenze del Tar Liguria e del Consiglio di Stato?
Dalla delibera 1201/2021 sappiamo che la Regione Liguria già per l’anno 2019 aveva registrato un accantonamento di 25.322.011€. Ora aspettiamo con ansia di sapere a quanto ammonta il rapporto costi e ricavi per gli anni 2022 e 2023, e come vengano usati.
E ci chiediamo perché l’operazione della gratuità e scontistica per gli abbonamenti sia stata introdotta senza che siano stati resi noti i dati dei ricavi e dei costi, ma di una cosa siamo sicuri: per garantire il servizio di cui c’è bisogno e che residenti, pendolari (e anche amministrazioni locali) chiedono da anni, non c’è nessuna necessità di nuove tariffe maggiorate a fronte di quelle ordinarie già elevatissime, ma di trasparenza e di riverifica complessiva dei “conti” del Contratto di Servizio Regione Liguria-Trenitalia 2018-2032.