Portofino ha fama mondiale; all’estero è la località più conosciuta della Liguria e tra le prime in Italia. La sua notorietà ed i servizi di primo livello offerti dal Comune, non possono essere offuscati dal trasporto bus effettuato da Amt. Con una corsa a cinque euro (al ritorno altri 5), forse gli utenti si attendono una hostess che offra loro un cioccolatino. Tre anni di annunci e conferenze stampa per far sapere al mondo l’impiego di bus elettrici e corse ogni 15 minuti, se necessario ogni dieci.
Domenica scorsa tutt’altro scenario. E un pessimo biglietto da visita. Il meteo aveva previsto sole il che, per chi conosce la Riviera (e chi gestisce servizi dovrebbe saperlo) significa folla e necessità di trasporti adeguati alla viabilità del luogo. Al posto dei piccoli bus elettrici, mezzi ingombranti e passeggeri anche nel corridoio, costretti a frequenti fermate per consentire il transito di auto dirette nel senso opposto. E anziché mezzi ogni 15 minuti, ogni trenta. La frequenza dei treni con tutto questo non c’entra.
L’opinione comune degli operatori turistici è che Portofino non può diventare il salvadanaio di Amt; Regione e Città metropolitana – sostengono – devono garantire un servizio adeguato e la possibilità di pagare il ticket digitalmente. Eventuali contrasti devono trovare convergenze per far prevalere la linea green. (m.m.)
