Lunedì 8 aprile

Riva Trigoso: “Io sono un operaio” di Dino Grassi alla Biblioteca del Mare

Dall’Associazione Tigullio Democratica e Progressista

Lunedì 8 aprile alle ore 17.30 presso la Biblioteca del Mare di Riva Trigoso si terrà la presentazione del libro di Dino Grassi “Io sono un operaio – Memoria di un maestro d’ascia diventato sindacalista”, organizzata dall’Associazione Tigullio Democratico e Progressista.

Il libro è curato da Giorgio Pagano che ne discute con:

Dantino Stagnaro – già Segretario Territoriale CGIL;

Armando Firpo – Segreteria Regionale SPI CGIL;

Valentina Ghio – Vicepresidente Gruppo PD alla Camera dei Deputati.

· Dino Grassi (1926-2023): a 14 anni, nel dicembre 1940, viene assunto come “scaldachiodi” al cantiere Muggiano di La Spezia. Partecipa alle lotte del marzo 1944, il primo sciopero durante l’occupazione nazifascista. Distaccato in Commissione interna dal 1953 al ’58, ritorna in produzione perché non voleva essere considerato un “imboscato”. Ricorda le lotte degli anni ’60 quando finalmente il “25 aprile entra in fabbrica”. Nel 1970, con l’avvento delle Regioni, veniva eletto nel Consiglio regionale della Liguria, ma, con grande stupore degli stessi compagni di lavoro, continuava a lavorare al cantiere.

· Il libro di Dino Grassi, curato da Giorgio Pagano, svolge vicende politico-sociali di un periodo significativo: “sono tempi molto duri con la guerra, i generi alimentari che scarseggiano, anzi con l’introduzione della tessera annonaria siamo al razionamento dei viveri. Volti paurosi, membra che non sono più alimentate. Si va incontro ad un futuro gravido di incognite, di pericoli e di sofferenze; gli operai sembrano saperlo e si preparano come possono a farvi fronte”. Con questa narrazione vivida e pregnante, l’operaio Dino Grassi inizia ad annotare meticolosamente, nella “memoria”, che è il centro di questo libro, la sua vita lavorativa al cantiere del Muggiano della Spezia tra gli anni Quaranta e Ottanta del secolo scorso. Dai ricordi che mette su carta emerge l’esperienza di una persona, ma anche della comunità che lo accoglie, investita dai grandi eventi storici: gli scioperi del 1944 e la Resistenza, la ricostruzione del paese e la rottura dell’unità sindacale, la restaurazione degli anni Cinquanta, la caduta del mito di Stalin, la progressiva riscossa operaia dai primi anni Sessanta, l’Autunno caldo e la successiva sconfitta. In una fase di rimozione delle vicende del proletariato industriale, la “memoria” di Dino, insieme a un’intervista da lui rilasciata pochi mesi prima della scomparsa, ci invitano a indagare le storie di fabbrica e a recuperare la ricchezza politica e culturale allora prodotta, affinché non vada perduto un patrimonio che ancora ci può essere utile.

 

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