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Venerdì 5 aprile

Camogli: il drammaturgo Santiago Sanguineti incontra il pubblico al Teatro Sociale

Generico aprile 2024

Dall’Ufficio Stampa Teatro Sociale di Camogli

Non solo concerti e spettacoli, al Teatro Sociale di Camogli, ma anche incontri di divulgazione e approfondimento. Da questo punto di vista, l’offerta di questa settimana è particolarmente ricca, con due ben due appuntamenti, entrambi a ingresso libero.

Giovedì 4 aprile, alle ore 17.30, il M° Giulio Odero prosegue il suo viaggio nel mondo della musica classica con l’undicesimo incontro del ciclo “I temi della musica”, dedicato ai testi destinati ad essere musicati e, in particolare, ai libretti d’opera. Ascolti stimolanti e mai scontati, osservazioni sorprendenti e, come sempre, tanta ironia.

Venerdì 5 aprile, alle ore 17.00, sempre nel Ridotto, un vero e proprio evento per Camogli. In occasione dello spettacolo del 6 aprile “Breve apologia del caos per eccesso di testosterone nelle strade di Manhattan”, il Teatro Sociale di Camogli, in collaborazione con la compagnia teatrale La Filostoccola e l’associazione L’Ochin, organizza l’incontro con l’autore dell’opera Santiago Sanguinetti, uno dei più importanti drammaturghi sudamericani contemporanei. Oltre all’autore sarà presente la traduttrice del testo, Teresa Vila, il regista dello spettacolo Simone Luglio, e parte del cast della compagnia Eleonora Angioletti e Giorgio Castagna.

Lo spettacolo “Breve apologia del caos per eccesso di testosterone nelle strade di Manhattan” del drammaturgo uruguaiano Santiago Sanguinetti, si inserisce con altre due pièce all’interno della “Trilogia della Rivoluzione”, un tentativo di fare teatro politico nel secondo decennio del 21° secolo. Senza cercare di contrastare, ma al contrario, cavalcando il disincanto, la depoliticizzazione, la perdita di quadri di riferimento che tanto caratterizzano la nostra epoca, Sanguinetti estremizza i più urgenti interrogativi sull’attività politica e sulla necessità di ripensare il mondo in cui viviamo, per farli implodere in un balbettio nonsense con uno sguardo giocoso e spietato. Attraverso l’umorismo, il grottesco e la farsa, Sanguinetti interroga quei momenti chiave del passato e del presente, smonta discorsi riduttivi e manipolatori e invita lo spettatore alla riflessione. Nonostante il contesto in cui l’opera si colloca sia geograficamente distante dal nostro, non è difficile però trovare in questa disillusa commedia della rivoluzione frustrata un parallelismo con la storia recente italiana, piena di slanci rivoluzionari, movimenti nostalgici, disillusioni e utopie fallite.

Una commedia folle e divertente, attenta anche, tra le altre, alle tematiche di genere.