Da Valentina Barbieri, presidente Proloco Monterosso
Da alcuni mesi ormai troviamo molta difficoltà nel raggiungere testate giornalistiche e televisioni perciò proviamo nuovamente a ribadire alcuni concetti che probabilmente continuano a sfuggire:
– il treno nelle Cinque Terre è l’unico mezzo di trasporto pubblico fruibile, non ci sono linee di bus o tram alternative, perciò non può e non deve essere considerato un vettore di lusso per visitare le Cinque Terre, deve essere considerato popolare e fondamentale;
– il calendario imposto da Regione Liguria non è sostenuto da alcun studio puntuale sulla gestione del sovraffollamento in determinate giornate e fasce orarie della stagione turistica. Al contrario sono state prodotte, sia dal Parco Nazionale che dal nostro Comitato, analisi circostanziate che individuano puntualmente le giornate e gli orari di maggior sovraffollamento. Il fatto di non averne tenuto conto evidenzia in maniera chiara la mera operazione di cassa che Regione Liguria intende realizzare andando a toccare pesantemente il trasporto pubblico locale nel segmento ferroviario delle Cinque Terre;
– la totale mancanza di lungimiranza da parte della Giunta Regionale rispetto al danno reputazionale si evince anche da un provvedimento che nasce tardi e finisce presto, una sola stagione, giusto per fare cassetto, senza pensare a quello che accadrà nelle stagioni a venire;
– continua ad essere evidente la mancanza di trasparenza della Giunta Regionale che tiene nel cassetto i documenti che attestano gli accantonamenti derivati dalla vendita dei biglietti, già pesantemente maggiorati, dal 2016 ad oggi e che invece farebbero immediata chiarezza sull’inutilità di questa ulteriore manovra al rialzo, in quanto già cifre cospicue che avrebbero potuto coprire abbondantemente la scontistica per i “Liguri”;
– la scontistica per i “Liguri” avrebbe potuto essere applicata indipendentemente dagli aumenti tariffari del 2024 in quanto risorse ministeriali sono arrivate nelle casse del palazzo regionale a fine 2023 proprio per questi scopi ma nessuno si è mai preoccupato di farlo sapere;
– per quanto attiene all’incremento dei treni “notturni” del fine settimana il loro costo di certo non giustifica i 160 giorni di tariffe maggiorate;
– ribadiamo fermamente che le Cinque Terre “non si vendono” casomai vanno valorizzate con investimenti importanti mirati e lungimiranti per mantenere, implementare o addirittura creare infrastrutture che si traducano in eccellenti servizi, per consentire a tutti di essere apprezzate e vissute, ma certamente non vendute.
Video https://youtu.be/XvGCJpwbpyg