Da Pino Lanata
Ho letto, con attenzione l’articolo pubblicato da Levante News il 2c.m. con il titolo: “Portofino: erosione del suolo nel cuore del Parco, un danno enorme”, e in particolare l’intervento del Prof. Edoardo Costantini relativo alla vulnerabilità dei suoli del Monte di Portofino.
In particolare mi hanno colpito due sue considerazioni:
– Più è intenso lo sfruttamento del bosco per le attività del tempo libero, più è possibile l’insorgenza di criticità nei confronti della sua funzione protettiva del suolo.
– Il rischio con il continuare dell’attuale tendenza di sfruttamento del Parco è quello di assicurare una progressiva degradazione dell’intero ecosistema.
Finalmente parole chiare; Parco non sempre è sinonimo di tutela e difesa del patrimonio naturale e dell’ambiente: Parco è anche sfruttamento intenso del bosco per attività del tempo libero.
Questa è l’ulteriore conferma che chi vuole in Parco Grande Nazionale di Portofino non è interessato alle problematiche ambientali serie; vuole subito solo e soltanto il divieto assoluto di caccia. Tutto il resto non conta; nulla importa se le benvenute masse di turisti danneggiano il suolo con i piedi o con le mountain bike, l’importante è che non vedano cacciatori, palchi e palchetti.
E’ sempre più necessario riflettere, prima di pretendere.