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Intervista ad enrico squeri

Chiavari: volontariato e altro visto da chi ci sta in mezzo

Nel Tigullio, lo sappiamo, la fascia maggioritaria della popolazione è anziana. Uomini e donne dai sessant’anni in su alle prese con i problemi concreti della vita quotidiana, in molti casi attivi socialmente, e che molto spesso hanno un ruolo di peso nel welfare familiare. Uno di loro è Enrico Squeri, 63 anni, volontario della Croce Verde di Chiavari, abitante a San Salvatore di Cogorno. Vediamo come essi vedono il mondo del volontariato, i servizi sanitari, i trasporti e il turismo.

Che attività lavorativa svolgeva? “Ero un commerciante, avevo la concessione della Parmalat e poi dal marzo 2009 della Granarolo. L’ho gestita con mio fratello e le nostre mogli dal 1980 fino al 2022”.

Da quanti anni fa il volontariato alla Croce Verde di Chiavari? “Ho cominciato nel 2021, poco prima di smettere di lavorare”.
Perché ha scelto di farlo? “Nel 2012 mia moglie ha avuto gravi problemi di salute: ho usufruito del servizio di trasporto garantito dai volontari della Croce Verde di Lavagna ed essendo stato toccato da vicino ho deciso di dedicarmi al volontariato, così ho frequentato un corso regionale con medici e infermieri molto preparati. Svolgo servizi bianchi, cioè mi occupo di trasporto di malati oncologici per cure di radioterapia e chemioterapia perché penso che alla mia età sia meglio che operare nel servizio di emergenza. C’è bisogno che giovani e meno giovani si dedichino al volontariato perché fa bene anche al proprio spirito”.
Ha svolto altre esperienze di volontariato? “No”.
Di quali mezzi trasporto si serve attualmente per recarsi in Croce? “Con auto privata o scooter”.
Trova il servizio di trasporto pubblico soddisfacente: “Non lo uso”.

Come valuta i servizi sanitari con cui si rapporta da volontario e da cittadino? “Ci sono tempi troppo lunghi di attesa per gli esami. Come volontario mi trovo molto bene, mi rapporto con persone gentili, disponibili e preparate”.

E le infrastrutture, i collegamenti logistici? “Sono scarsi, insufficienti. Le autostrade sono piene di cantieri, ci sono sempre disguidi, ritardi. La situazione è molto negativa”.

Nel tempo che non dedica al volontariato, si reca in vacanza? “Si”.

In Liguria o in altre regioni? “Fuori regione. Negli anni passati mi recavo in zone di mare: Portogallo, Sicilia, Sardegna”. Attualmente in montagna, nello specifico in Trentino Alto Adige, sia in d’estate che d’inverno, quando pratico sci.

Quali sono le differenze, se ce ne sono, che trova nel servizio turistico offerto? “È migliorato parecchio negli ultimi anni dal punto di vista dell’intrattenimento (manifestazioni, eventi). La differenza più notevole sono le strutture ricettive. Ciò credo sia dovuto ai maggiori contributi che hanno gli imprenditori in quelle zone”.