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Presentato da asl 4 ai comuni coinvolti

Chiavari: “comunità in Salute: valli Sturla e Aveto”. Resta il nodo guardia medica

A cura di Asl 4, è stata presentato oggi pomeriggio alla stampa e ai sindaci dei Comuni coinvolti il progetto “Una comunità in Salute: Valli Sturla e Aveto”. Un sistema di medicina integrata del territorio e per il territorio.

“Soltanto il 30 % della popolazione in Italia vive in città, mentre il restante 60 nelle aree interne. Ciò fa sì che sua difficile dare una risposta efficiente. Con i sindaci delle valli Sturla e Aveto abbiamo costruito un modello per mettere i campo una rete che incrocia le parrocchie, le farmacie, i medici di base per dar vita ad un sistema complessivo integrato – presenta il Direttore Generale di Asl 4, Paolo Petralia -. Nei due anni del Covid abbiamo sperimentato l’ambulatorio itinerante Gulliver, esempio fruttuoso di presa in carico che precede le cure”. Punto centrale del sistema è la distinzione tra medico di famiglia e la guardia medica da un lato, e il servizio di emergenza (118). “Il primo garantisce la continuità assistenziale (prescrizione fi farmaci ed esami). Il secondo, il sistema di emergenza-urgenza garantisce un servizio di urgenza. Non ci dj può aspettare competenze analoghe tra i due. I numeri da chiamare sono anche diversi”. La quota di cittadini presi in carico nelle due valli presso i servizi di medicina assistenziale è del 10 per cento degli over 65: “un dato che ci fa ben sperare per il ripopolamento. Teniamo presente la costante presenza dei servizio di infermieri sul territorio a favore del cittadino”.

Queste le opinioni dei tre sindaci coinvolti: Giuseppe Maschio di Borzonasca, Marta Maria di Santo Stefano d’Aveto e Marcello Roncoli di Rezzoaglio. “Notiamo un cambiamento di impostazione nel servizio di guardia medica e medico di famiglia perché i medici di base vanno in pensione e calano anche i medici di guardia medica, numeri di cui bisogna tener conto. Stiamo ragionando sul modo migliore per affrontare questa novità, tra cui anche le prenotazioni digitali: serve il supporto di infermieri di famiglia e dei servizi sociali – riflette il primo cittadino di Borzonasca -. Occorre vedere se ci saranno abbastanza medici e infermieri, così come è stato presentato il sistema sembra funzionare. Attualmente abbiamo due medici di base, non ci possiamo lamentare. Il punto critico è che spesso se si verifica un problema di salute si va al pronto soccorso, che così s’intasa: se invece noi facciamo funzionare gli spoke che sono presenti sul territorio tramite un collegamento tra il medico di base e il Pronto Soccorso o l’ospedale di prossimità questa criticità può essere risolta”.

Marta Marré, sindaca di Santo Stefano, ammette che “purtroppo la popolazione anziana farà fatica ad adeguarsi alle nuove tecnologie. Si dovrà imparare a distinguere tra situazioni gravi che hanno bisogno di urgenza e casi più lievi, talvolta anche psicosomatici, che meritano solo una visita della guardia medica Da noi manca una fissa, adesso la dividiamo con Borzonasca. Bisognerà che i cittadini capiscano che è un servizio non così indispensabile, adatto a situazioni che non hanno bisogno di un intervento urgente, visto il calo progressivo del personale. A questo riguardo per il nostro comune sarà necessaria un’alfabetizzazione digitale e una presa consapevolezza dei cittadini. Specie d’estate sarebbe importante avere un guardia medica turistica. Si potrebbe introdurre in collaborazione con la Croce Rossa”.

La permanenza della guardia medica è fondamentale anche a Rezzoaglio. “La telemedicina, le prenotazioni online vanno benissimo. È invece cruciale la differenziazione tra assistenza e urgenza, stando le distanze tra noi e il pronto soccorso di Lavagna – dichiara il sindaco, Marcello Roncoli – . Le piazzole di elisoccorso sono solo due, una di queste in un’area esondabile. Quindi per noi la guardia medica è basilare; ci batterico per averla in continuità. Il progetto di emergenza può essere condivisibile ma va di pari passo con la guardia medica: nel caso, ad esempio, della puntura di un insetto la stabilizzazione con un’infezione contro lo shock anafilattico si è rivelata essenziale nel soccorrere le persone. Adesso dividiamo il servizio di giorno con Borzonasca”.