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La ricetta di centanaro: "verde e tranquillità"

Leivi: “Da Fossati a Chailly, gli artisti vivono qui”

Da anni a Leivi risiedono o vivono artisti, in particolare musicisti, di fama nazionale e internazionale, dall’autore di canzoni celebri come “La mia banda suona il rock” o “Non sono una signora” Ivano Fossati, noto cantautore nonché negli ultimi anni scrittore di libri di successo di tematiche sempre legate alla musica, a Luvi (Luisa Vittoria) De Andrè, figlia del grandissimo compositore genovese, che, come Fossati, vi risiede e talvolta riceve visite di sua madre, Dori Ghezzi, ex moglie di Faber e anche lei musicista. Ogni anno passa una parte della stagione estiva nella sua casa di Leivi (vi è stato anche a luglio scorso) Riccardo Chailly, direttore del Teatro alla Scala di Milano, figura conosciuta a livello planetario nel campo della musica lirica. Accanto a loro anche nomi meno musicisti di fama più locale. Quando si parla di Leivi e di musica non si può non citare la famiglia Trabucco: i tre fratelli, Mario il violinista, Franco il pianista, Maria la soprano e Sylvia, figlia di Mario, violinista anche lei al Teatro Carlo Felice di Genova. Oltre che musicisti, i tre Trabucco hanno anche insegnato musica e loro allievi sono stati diverse figure importanti della scena musicale odierna, tra questi il famoso violinista Oleksandr Pushkarenko. Residente per un po’ di anni a Leivi è stato anche Henry Carpaneto, grande pianista blues che ha tenuto concerti e registrato con Tony Coleman, insieme al quale si è esibito qualche anno fa al Teatro Cantero di Chiavari. Ma a Leivi non vivono solo nomi famosi. Originaria del paese, dove ha abitato fino a poco tempo fa, è Alice Nappi, violinista dalle doti geniali che ieri sera ha suonato sul Monte San Giacomo musica balcanica, esprimendo attraverso lo strumento i caratteri dei vari popoli che abitano quella zona d’Europa (dai serbi ai rumeni ai bulgari, dai greci agli albanesi). Vive a Leivi con il marito, anche lui musicista, Elina Veronese, madre del primo leivese, il piccolo Sebastian, dopo ben quarantacinque anni. Elina con il suo trombone è l’anima del Wacky Brass Quintet. Clarinettista e direttore d’orchestra è invece Francesco Gardella, anche lui partecipe come Alice Nappi a “Notti tra le note”. Evidentemente “la qualità della vita, la tranquillità e il clima di Leivi favoriscono la permanenza di persone di questi livelli”, dice il sindaco Vittorio Centanaro, al quale abbiamo chiesto di commentare questo legame speciale tra il suo comune e chi vive d’arte.

In che rapporti si trova l’amministrazione comunale con i diversi artisti che risiedono o trascorrono parte del loro tempo a Leivi? “Assolutamente buoni. Per me e per il gruppo ‘Leivi: tradizione e sviluppo’ è un onore e un piacere avere artisti di questo calibro. Persone di spessore e cultura musicale e non solo. Alcuni di livello locale, altri mondiale. L’amministrazione è felicissima, orgogliosa di avere qui come residenti o frequentatori protagonisti così importanti del mondo artistico e musicale”.

Negli anni passati avete organizzato manifestazioni insieme? “Si, con Carpaneto, Gardella, la famiglia Trabucco, Elina Veronese. Tutti costoro hanno partecipato alla rassegna agostana ‘Notti tra le note’. Ricordiamo inoltre che Franco Trabucco aveva coordinato la messa e diretto la parte musicale quando era venuto a Chiavari, nel 1998, Papà Giovanni Paolo II. Sempre a lui dobbiamo una rivisitazione dell’opera omnia di Čajkovskij”.

C’è l’idea di organizzare di nuovo qualcosa in futuro? “Spero che le manifestazioni musicali, quindi innanzitutto ‘Notti tra le note”, vadano avanti e si rafforzino, dando spazio ulteriore a questo settore così bello della nostra vita. Mi auguro che in futuro la rassegna sia ripresentato e rafforzata”.

Siete a conoscenza di qualche giovane artista che è venuto o a vivere a Leivi? “Elina Veronese è giovane, Alice Nappi è sulla trentina, può darsi che ce ne siano anche altri. Indubbiamente essere in mezzo al verde favorisce chi fa della musica il proprio strumento di lavoro perché permette di concentrarsi di più, le condizioni ambientali favoriscono il risultato finale. È meglio che stare in mezzo al caos e allo smog: questa è una delle ragioni per le quali molti artisti preferiscono avere la casa qui”.

Cosa gli direste per attrarli? “Come dicevo, credo che le condizioni ambientali favoriscano la scelta di stabilirsi a Leivi. La ridente collina e la tranquillità fanno sì che un artista scelga di vivere in una villetta singola o bifamiliare piuttosto che in un condominio di dieci piani. Auspico che ne arrivino altri in futuro, perché l’immagine di Leivi ne esce rafforzata. Abbiamo parlato finora di musicisti ma lo stesso vale per pittori e scultori. Tra gli altri, a Leivi vive l’artigiano Cristiano Asperti, titolare del negozietto chiavarese ‘Riflessi del tempo’, nel centro storico, a Rupinaro”.