'Santa': "Ai Festival vanno soltanto gli italiani che vengono apposta" - LevanteNews
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Intervista a lorenzo bernardin di portofino vacanze, gestore di appartamenti

‘Santa’: “Ai Festival vanno soltanto gli italiani che vengono apposta”

Usciti una volta per tutte dai sempre troppo lunghi due anni di pandemia, quest’anno la Liguria e il suo Levante hanno visto ritornare a salire le presenze turistiche, di italiani e stranieri. Ma una volta giunti sui nostri splendidi (se ancora li manterremo tali) lidi, dove si dirigono queste persone, verso quali destinazioni, dove fanno tappa, quali luoghi attirano maggiormente il loro interesse e a quali eventi organizzati in loco da amministrazioni comunali, aziende di soggiorno e operatori commerciali partecipano?

“Eventi come il Festival della Comunicazione di Camogli, il Premio Bindi di Santa Margherita o il Festival della Parola di Chiavari sono rivolti esclusivamente a clientela italiana che ne è informata in anticipo e progetta la vacanza a quel fine, non si tratta di soggetti che ci capitano per caso”.

A parlare è Lorenzo Bernardini, 27 anni, giovane amministratore delegato della Portofino Vacanze, fondata insieme a suo padre Andrea. Bernardin è un property manager, ossia un gestore (libero professionista o società) che si occupa per conto terzi dell’immobile ad uso turistico a 360 gradi, dalla pulizia al check out. La Portofino Vacanze, che ha la sede operativa a Rapallo, ad oggi gestisce un’ottantina di immobili, sulla costa da Portofino fino a Bonassola. “Quest’anno registriamo un serio calo nell’uso dell’auto e forte crescita degli spostamenti in treno, bus e battelli – prosegue Bernardin –, verso i quali noi spingiamo, essendo la prospettiva dal mare notoriamente molto suggestiva e di tutt’altro effetto”.

La clientela della Portofino Vacanze è variegata: un 50 % di italiani e la restante metà costituita da tutte le nazionalità, in gran parte europei (tedeschi, francesi, inglesi), ai quali quest’anno sono tornati ad aggiungersi i clienti “piú alto spendibili: statunitensi e australiani”, anche se tra i clienti migliori mancano ancora i russi. “Per gli eventi si muovono in relazione al periodo in cui vengono – precisa Bernardin: ieri San Lorenzo, a settembre le feste di Recco, tutta l’estate i luoghi cult come Portofino, San Fruttuoso, Cinque Terre, Acquario di Genova. E poi gli spot canonici: Baia del Silenzio, Paraggi, Villa Durazzo, San Michele di Pagana (dove c’è un Van Dyck parte del Cammino di Santiago). Luogo e attività scelta sono proporzionali in genere alla cifra da spendere, tra 200 e 1000-1200 euro a notte le cose cambiano”.

Le proposte che Bernardin come operatore turistico rivolge ai comuni della Riviera sono durette innanzitutto al comune di Santa Margherita, al quale chiede innanzitutto di sostituire il conferimento della spazzatura basato sulla raccolta porta a porta, impraticabile per uno straniero: “Può sembrare al di fuori di un discorso sul turismo ma è altrettanto importante in un contesto di gestione”. Venendo alle richieste sui contenuti, Bernardin ricorda i tempi ormai lontani delle Notti Bianche a giugno, luglio, agosto e settembre: “Da anni non si fanno più, erano eventi che mobilitavano un gran numero di persone sia per la notte singola sia per l’immagine sul territorio. A Rapallo speriamo che i lavori finiscano al più presto: quelli del porto dipendono dall’iter specifico, la soletta in piazza è invece legata al sistema degli appalti. È a Santa che bisognerebbe dare di nuovo un certo sprint, portare voglia di fare, sollevare dalla pigrizia e dalla assenza di chi accetta di prendersi le responsabilità”.

Ciò che Bernardin richiede è la figura di un referente per il turismo, un soggetto che costruisca progetti nell’ambito: “Sarebbe necessario che i sindaci si facessero aiutare da persone votate all’imprenditorialità, non pretendiamo che facciano loro gli imprenditori ma che si appoggiano a chi possiede skills e dati”. Bernardin non parla solo della stagione estiva: “Mi ricordo quando a Santa c’era uno spettacolo teatrale ogni due settimane; bisognerebbe che ritornasse anche d’inverno, quando scendono dal Nord Europa. Essere più vivi in generale sarebbe quel quid che porterebbe i turisti a vivere i posti della Riviera meglio e tutto l’anno. La chiave è essere in grado di trasmettere il piacere di soggiornare qui a una platea che va dal ventenne, senza timori per l’ordine pubblico, all’over sessanta, in un contesto di persone che si fermano in media cinque giorni”. Bernardin non temerebbe di dover alzare la tassa di soggiorno per coprire i costi di un Discobus, ora reintrodotto ma in orari limitati, o maggiori Forze di Polizia. “Occorre guardare a lungo termine, percorrendo anche la stessa strada dell’avversario politico se giusta. Si possono prendere molte idee da spazi più grandi dei nostri, da Livigno a Forte dei Marmi, declinando sulla realtà di qui. Si può fare”, conclude fiducioso.