Intervista

Pallanuoto M/ Edoardo Dado Caliogna lascia il Camogli: “Decisione dolorosa ma ponderata”

Dalla Rari Nantes Camogli 1914
“È una delle scelte più dolorose che abbia dovuto prendere in tutta la mia vita. Voglio ringraziare tutti, è stato un onore immenso indossare la calotta bianconera per sette, meravigliose, stagioni“. Siamo abituati a vederlo nel suo abitat naturale: il campo. Li, in questi anni, Dado ci ha regalato un quantitativo di emozioni sufficienti per poter stare qui a scrivere per ore. Eh si, sentirlo commosso mentre ci annuncia il suo saluto a questi colori è qualcosa di veramente toccante.
“Lascio il Camogli non senza soffrire“, racconta Edoardo Dado Caliogna, “Si tratta di una decisione dolorosissima, ma ponderata. La serie A1 richiede una preparazione importante, delle trasferte lunghe, e purtroppo conciliare gli impegni lavorativi e famigliari sarebbe praticamente impossibile. Questa società merita il massimo impegno, e nonostante tutta la mia passione non potevo garantirlo. Sono state sette stagioni bellissime, indimenticabili. Le due iniziali con Magalotti e poi le 5 con Temellini. Voglio ringraziare di vero cuore tutti. Dal presidente agli allenatori, passando per tutti i compagni e le persone che ho conosciuto in questi anni. Non voglio fare nomi per paura di dimenticarmi qualcuno, ma tutti coloro che hanno fatto parte della Rari Nantes Camogli sono stati preziosi per me. Lo dico senza vergogna, sono due giorni che ho il magone, è stata durissima prendere questa decisione“.
Sette stagioni, tantissimi gol e tante vittorie, un percorso impossibile da dimenticare. Dado è stato un punto di riferimento, uno di quei giocatori a cui passare la palla nei momenti decisivi. Un compagno di squadra forte e leale.
“Se penso a questi anni sono davvero tantissimi i ricordi che mi tornano in mente. Sarebbe facile parlare della promozione e delle sensazioni provate in queste ultime settimane, ma forse sarebbe fin troppo banale e riduttivo. Ho vissuto questo ambiente a 360°, mi sono fatto trasportare e travolgere dalla passione di una piazza unica esaltata da tifosi sensazionali. Se proprio devo tirare fuori un ricordo mi piacerebbe parlare della stagione del mio ritorno alla Giuva. Eravamo un gruppo di amici. Non siamo partiti con i favori del pronostico, anzi, ma giorno dopo giorno, partita dopo partita, costruimmo qualcosa di veramente incredibile. Vincemmo il campionato e ci fermammo solo in finale con il Palermo. Fu una stagione speciale.
Ho avuto tanti compagni di squadra, dallo zoccolo duro bianconero, il famoso gruppo storico, a i ragazzi che sono arrivati nelle ultime stagioni. Voglio ringraziare ognuno di loro e dirgli che li porterò per sempre nel mio cuore. Infine, mi prendo un minuto per ringraziare Doddo, il nostro DS. La seconda volta in cui sono arrivato a Camogli mi ha voluto fortemente e in questi anni per me è stato una sorta di fratello maggiore. Mi ha sempre protetto, ascoltato, coccolato e fatto sentire importante. In nessun posto sono stato bene come qui. Il futuro? Non lo so ancora. Devo parlare con la mia famiglia e nel giro di poco farò le mie valutazioni. Non penso che smetterò. Mi sento ancora bene e credo di poter ancora dare qualcosa a questo sport“.
Grazie Dado. È tutto quello che possiamo dirti. Ci hai fatto alzare dai seggiolini a braccia al cielo talmente tante volte che sarà strano venire in piscina al sabato e non vederti più li a lottare con noi. Superfluo dirti che questa sarà sempre casa tua. Mancherai Dadone. Ti vogliamo bene