Chiavari: manifestazione per Andrea, "Poteva essere salvato" - LevanteNews
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La prima di una serie di iniziative

Chiavari: manifestazione per Andrea, “Poteva essere salvato”

A due mesi dalla tragica scomparsa, questa mattina è partita alle 11 in piazza Roma, a Chiavari, ed è proseguita fino al ponte della Maddalena la manifestazione per ricordare Andrea Demattei, il canoista quattordicenne di origini sestresi morto lo scorso gennaio nelle fredde acque dell’Entella, di fronte ai suoi compagni di squadra mentre si allenava. Un’iniziativa voluta dal Comitato che è stato costituito dai parenti, gli amici più stretti di Andrea per contribuire alla verità sulle cause e sulle responsabilità del decesso del giovanissimo sportivo del Tigullio.

Le dinamiche dell’incidente: nel pomeriggio del 12 gennaio a un tratto, superato il ponte della Maddalena, la canoa di Andrea si è schiantata contro un tronco d’albero. L’adolescente è rimasto incastrato sotto: il viso semi sommerso; privo di sensi. Il primo a tentare si soccorrerlo è stato un 24enne del gruppo, ma i suoi sforzi sono vani. È sopraggiunta intanto l’automedica del 118 e i vigili del fuoco di Chiavari, che hanno la sede a poche decine di metri dal luogo dell’incidente, sono intervenuti in pochi minuti. Tuttavia per disincastrare il ragazzo è necessario l’intervento dei sommozzatori calati dall’elicottero Drago dei Vigili del Fuoco da Genova. Il 118 ha compiuto più manovre (durate in tutto due ore) per restituire vita a quel corpo: incosciente, volto grigio. Sul posto anche la polizia urbana e i carabinieri. Le condizioni di Andrea sono tuttavia apparse da subito disperate. Trasferito con l’elicottero Grifo all’Istituto Gaslini, i medici ne dichiarano la morte dopo quattro giorni in rianimazione; la madre autorizza l’espianto degli organi.

Il pubblico ministero sulla base del rapporto della polizia ha iscritto sul libro degli indagati il rappresentante legale della società “Shock Wave sport” e tre istruttori della società cui apparteneva Andrea. Un atto dovuto per permettere ai quattro di potere assistere con un loro consulente all’autopsia per capire la causa del decesso – accertata ipotermia – e verificare i tempi dei soccorsi. La Procura, si chiede inoltre se la canoa, posta subito sotto sequestro, fosse in buone condizioni e se era rischioso fare allenare i canoisti lungo l’Entella che due giorni prima, per le forti piogge, aveva portato a valle detriti, modificando il fondale. La Procura ha in seguito aggiunto nel registro degli indagati anche i Vigili del Fuoco di Chiavari, privi di una sezione sommozzatori. Nei familiari e amici la convinzione che Andrea potesse essere salvato.

Federico Stagnaro, fratello della mamma, Monica e zio di Andrea, fondatore del Comitato “Per Andrea” ci dice: “È la prima iniziativa che faremo, a cui ne seguiranno altre ogni dodici del mese, se possibile. L’obiettivo è quello di fare chiarezza su quello che non ha funzionato nei soccorsi in pieno centro abitato “. Una conoscente della madre di Andrea ritiene, guardando attentamente le foto poste oggi in piazza Roma che ricostruiscono le fasi dell’incidente che ha portato il ragazzino alla morte, che “l’hanno lasciato morire in quanto è rimasto un’ora e mezza sotto un metro e mezzo d’acqua gelata senza i soccorsi fossero capaci di tirarlo su prima che cadesse in ipotermia”. Barbara e Sara, madri di compagni di classe di Andrea ricordano il giovane: “Mio figlio era con lui alle elementari ed era contento di averlo ritrovato alle superiori perché era colui che faceva la differenza in classe, non faceva altro che parlare di lui a casa”, racconta Sara. Con Gaia, la figlia di Barbara, erano compagni di scuola alle medie ed erano amicissimi, poi cresciuti facevano parte della stessa compagnia: di lui lei ricorda la sua solarità, la sua simpatia e la sua positività anche se la sua vita non è stata facile”.

Il lungo percorso si è snodato, in Chiavari, su via Vittorio Veneto, corso Garibaldi, via Vinelli, piazza Madonna dell’Orto, via Martiri della Liberazione, di nuovo corso Garibaldi, via Nino Bixio, piazza Roma, corso Dante, viale Kasman e arrivo al ponte della Maddalena. Qui, chi ha voluto, è sceso sulla passeggiata lungo il fiume per un momento di raccoglimento di fronte al punto esatto dove il cuore di Andrea ha cessato di battere: lì è stato appeso uno striscione, “Andrea non doveva morire. La tua mamma “. Oltre un centinaio i partecipanti, tra cui molti giovanissimi, compagni e amici di Andrea che hanno manifestato con cartelli il grande vuoto lasciato dal loro coetaneo.

Lungo il percorso e all’arrivo sono state raccolte le adesioni al Comitato.