Goletta verde

Bandiera nera, M5S: “La Regione si ostina a indebolire il sistema parco”

Gli esponenti locali di Rapallo e Santa Margherita: "Per quanto riguarda la concessione per il titanio nel comprensorio del Beigua ancora una volta il Presidente si confonde".

Il M5S Santa Margherita Ligure e Rapallo scrivono al presidente Toti in merito alle motivazioni che hanno portato Goletta Verde ad assegnare la Bandiera Nera alla Regione Liguria.

“Caro” Presidente Toti,

Nel commentare la prima Bandiera Nera della stagione assegnata da Goletta Verde alla Regione Liguria, un primato che non ci fa onore, Lei ha dichiarato: “Quella di Legambiente mi sembra molto una bandiera politica, più che una bandiera ambientalista. L’attenzione della Giunta per l’ambiente è assoluta, e spiace che non venga riconosciuta: rigenerazione urbana, ciclo dei rifiuti, differenziata, ciclo e deputazione delle acque con la nostra amministrazione hanno fatto passi da gigante, e il numero di bandiere blu alle spiagge della nostra regione ne sono la prova.

Nell’esordio afferma che la Bandiera Nera è stata assegnata per un pregiudizio politico, crediamo che intendesse ideologico, e poi cita i meriti della sua Giunta. È sconcertante constatare come nelle cose da Lei evocate non si rilevi alcun intervento di vera politica ambientale, sono tutti obiettivi cogenti assegnati dalla UE. Le consigliamo di approfondire la materia, ma quando una cosa non interessa…

Ecco allora alcune ragioni, e non certo ideologiche, per l’assegnazione della Bandiera Nera: “Assegniamo la bandiera nera alla Regione Liguria per la mancata istituzione del Parco Nazionale di Portofino e le politiche condotte nei confronti dei parchi regionali e le aree protette. Per non aver ritirato il permesso alla ricerca di titanio nel comprensorio del Beigua e non aver ampliato i confini dell’area protetta al Comune di Urbe. Per aver depotenziato gli Enti parco sottraendo il personale distaccato dalle dipendenze dirette dei parchi alla Regione. Per i continui tentativi di modifica della disciplina quadro dei parchi regionali indirizzati a indebolire il sistema delle aree protette anziché rafforzare la tutela del territorio e della biodiversità”.

Al che, lei ha commentato: “Sul parco di Portofino si sta semplicemente seguendo le perplessità dei sindaci e dei territori, cosa che sarebbe opportuno facesse anche Legambiente, che quasi sembra infastidita dallo sviluppo turistico di quella zona, che porta lavoro, sviluppo e ricchezza”. “Per quanto riguarda le miniere di titanio – conclude il Presidente – una organizzazione così importante dovrebbe sapere che dipendono dal Governo centrale e non dalla Regione”.

Ebbene, è facile controbattere con argomenti concreti alle sue dichiarazioni: Le ricordiamo che in tutto il mondo, al netto del Covid, il turismo ambientale è in crescita con percentuali a due cifre. Peraltro, per chi vuole vedere, il Parco delle Cinque Terre ne è il migliore esempio. Lei dice che i Sindaci non vogliono il Parco Nazionale ma la informiamo che i cittadini, su questo argomento, non sono in sintonia con loro. Il congruo numero di firme raccolte nei territori, malgrado i nostri modesti mezzi, lo dimostra. Per quanto riguarda la concessione per il titanio nel comprensorio del Beigua ancora una volta il Presidente si confonde. È stata rilasciata proprio dalla Regione Liguria con l’atto n.1211-2021 del 26/02/21 Prot NP-2021-69067 e che nulla ha a che vedere con le concessioni governative nel Levante ligure. Politiche ambientali che coniughino biodiversità e impresa sono in grado di rendere più attrattivo il nostro territorio, consentendogli così di offrire un futuro ai nostri giovani e alle nostre imprese.

A questo proposito Le vogliamo ricordare con un esempio come i Parchi Nazionali tutelino e sostengano le imprese che operano nei loro territori. È attivo un bando ZEA (Zone Economiche Ambientali) del Minambiente per erogare un contributo straordinario a favore delle micro e piccole imprese che svolgono attività eco-compatibili (http://www.parconazionale5terre.it/man_dettaglio.php?id=84137).

Forse lei non ha capito, o meglio non vuole capire, che il futuro della Liguria, dopo la dismissione dell’industria pesante, è legato principalmente al mare, al turismo costiero e dell’entroterra, all’enogastronomia e alle tecnologie avanzate. Lo sviluppo del cemento, i cui risultati sono visibili e particolarmente evidenti nelle aree più pregiate della nostra terra, che la Sua amministrazione con l’applicazione estensiva del Piano Casa ha incentivato, va contro la nostra speranza per un futuro migliore. Una gestione più attenta del Piano Casa con un occhio più attento alla natura potrebbe invertire la severa crisi demografica che ci affligge.

Già ma forse a Lei, che esaurito il suo mandato tornerà nella sua terra natia, poco importa.

Dall’ufficio stampa del Movimento 5 Stelle Liguria