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Sestri: “A scuola di mondo”, all’Istituto comprensivo

Da eventiliguria riceviamo e pubblichiamo

Il dialogo nella scuola può vincere il vuoto e la distanza – L’esperienza dell’IC di Sestri Levante ai tempi del Covid19. La testimonianza di Stefania Verduci – docente di Lettere dell’IC di Sestri Levante.

Il lungo periodo di incertezza sociale vissuto e non ancora terminato, ha riportato al centro dell’attenzione il ruolo essenziale dell’istruzione per la società intera: la scuola si è adoperata affinché il rischio di un’assenza totale di un servizio, troppo spesso dato per scontato in tempi di normalità, causasse danni importanti. Le lezioni on line, con tutti i suoi limiti, hanno comunque rappresentato un momento per riscoprire il senso del ritrovarsi, dello stare insieme come persone, per rispondere ad un momento sospeso, ad una condizione inedita che ci ha del tutto spiazzato, spingendo a metterci in gioco riconfigurando le attività, col sostegno di un’alleanza con i genitori, all’insegna di nuove responsabilità e di una creatività indispensabile”

La scuola, in questo frangente, ha davvero rappresentato un punto educativo forte nell’esperienza di tante famiglie assicurando ai ragazzi una relazione che diversamente non avrebbero avuto: al di là dell’aspetto didattico, fondamentale, poter parlare con qualcuno, poter condividere l’angoscia e il senso di smarrimento di fronte a questa tragedia è stato di grande supporto. Ci si è preoccupati molto dello stato d’animo, della solitudine e delle difficoltà degli studenti. In questo, la comunità
che ruota attorno alla scuola ha trovato senz’altro un’occasione fondamentale. Per quanto riguarda l’apprendimento, la scuola necessita poi quotidianamente di idee, orizzonti e progetti. In tal senso, i docenti dell’I.C. di Sestri Levante, guidato dalla dirigente Donatella Arena, in tempo di didattica a distanza, hanno pensato di offrire ai propri studenti della scuola secondaria di 1^, una serie di incontri pomeridiani, in piattaforma Zoom Us, volti ad intercettare il loro interesse e favorire, in questo periodo di distanziamento, un senso di avvicinamento anche emotivo alla propria comunità.

Gli incontri sono rientrati in un titolo, “A scuola di  mondo”. Tutte le classi terze hanno potuto approfondire, assieme, percorsi scientifici e storici, con docenti dell’Università di Genova come il prof.Schiaparelli, esperto di Antartide, con il dott. A.Gori, del Museo Nazionale di Galileo a Firenze, e con il giornalista M.Delpino; le classi seconde hanno viaggiato con la guida storico-artistica Rosaleen Lodigiani attraverso la Genova del Secolo d’oro e si sono avvicinati alla pratica della recitazione, in un laboratorio seguito dagli attori P.Drago, C.Venzano e D.Lai, confrontandosi con il Piccolo Principe di Antoine de Saint-Exupéry; le classi prime hanno vissuto momenti narrativi coinvolgenti con l’attore A.Pannella che ha alternato proposte di lettura umoristiche ed altre riflessive, e con tre docenti dell’Istituto, Biggio, Bonvicino e Verduci, i ragazzi hanno raggiunto i secoli più lontani, ascoltando da autori come Seneca, Cicerone e Virgilio il valore intramontabile del sentimento dell’amicizia. Nelle varie discussioni che si sono generate gli alunni si sono aperti ed hanno espresso i loro sentimenti: a volte si sono emozionati, hanno sorriso o chiesto di poter intervenire, superando l’imbarazzo di fronte ai compagni.

Per molti di loro sono state occasioni in cui si sono sentiti veri protagonisti ed hanno potuto far conoscere una parte nascosta di loro stessi agli altri. I valori veicolati dagli incontri sono stati di assoluta importanza: quello dell’amicizia, del rispetto verso l’altro, della fiducia in sé e negli altri, dell’amore per la vita e per le proprie passioni da coltivare. La modalità di approccio che la scuola si è trovata ad affrontare in questi mesi è molto lontana da quella ricchezza quotidiana che nasce e che vive di presenza, di comprensione e di sguardi costanti ma è stata una sfida che tutta la comunità educante ha gestito al meglio delle proprie possibilità, sorprendendo anche se stessa.

Quando c’è stata la necessità, e chi è dentro la scuola ben lo sa, i tempi si sono dilatati e rallentati, restando necessariamente in ascolto. Circa 400 ragazzi hanno partecipato agli incontri proposti: molti con uno scritto, in maniera spontanea, hanno dimostrato di aver apprezzato le piccole occasioni vissute ed hanno salito i loro gradini. Noi docenti abbiamo avuto modo di osservarli nuovamente con occhi diversi e più volte ci siamo confrontati su quanto la scuola necessiti sempre di “inciampare” per poi potersi rinnovare, consapevoli che l’illusione di pensare di trasmettere il sapere senza passare dalla relazione in presenza è un rischio che deve essere evitato poiché la didattica esiste solo se è dentro ad una relazione umana.

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